Luogo e anno di formazione: Regno Unito, 1968
Sito web: https://merch.ledzeppelin.com/
Come suggerisce la copertina del loro omonimo album d’esordio, il moniker dei Led Zeppelin è ispirato al dirigibile Zeppelin, di produzione tedesca. L’inventore del primo esemplare che si alzò in volo il 2 luglio 1900 fu il conte Ferdinand von Zeppelin, alto ufficiale dell’esercito. Questi oggetti volanti furono protagonisti di numerose imprese che li resero leggendari, tra le quali il giro del mondo che uno di essi fece in 12 giorni e 12 ore, e fino al 1914 trasportarono circa 35000 passeggeri in 1500 viaggi senza incidenti. Furono utilizzati anche come bombardieri durante il primo conflitto mondiale. Il modello LZ 129 Hindenburg, il più grande aerostato mai costruito, prese fuoco e andò completamente distrutto il 6 maggio 1937: nell’incendio perirono 35 persone e Il disastro sancì la fine dell’era di questi aeromobili.

Il tragico episodio venne riprodotto nell’artwork del primo disco della band britannica da George Hardie, grafico e illustratore, che aveva rielaborato una foto originale del disastro utilizzando la tecnica della mezzatinta. Lo scatto che ritraeva i quattro musicisti sul retro della cover, invece, era opera di Chris Dreja, fotografo ed ex chitarrista. La combinazione delle due parole che costituiscono il nome del gruppo inglese necessita però di un’ulteriore spiegazione.
Due anni prima che il gruppo si costituisse, vale a dire nel 1966, Jimmy Page entrò a far parte, in qualità di bassista, negli Yardbirds, che comprendevano Keith Relf alla voce, Jeff Beck alla chitarra solista, Chris Dreja alla chitarra ritmica e Jim McCarthy alla batteria. L’idea di Page era quella di dare vita ad un “supergruppo” coinvolgendo anche Keith Moon e John Entwistle degli Who, ma il progetto non andò a buon fine. In seguito Jimmy passò alla chitarra solista, ci fu una redistribuzione di ruoli e Beck abbandonò la formazione.

Nel 1968 anche Relf e McCarthy lasciarono la band. Per onorare gli impegni contrattuali i due superstiti, Page e Dreja, necessitavano di nuovi collaboratori e pertanto reclutarono Robert Plant come cantante e John Bonham come batterista. Anche Dreja, infine, se ne andò, per dedicarsi alla carriera di fotografo, e venne sostituito da John Paul Jones al basso. L’ensemble continuò ad utilizzare la denominazione di Yardbirds o – occasionalmente – New Yardbirds, per ultimare il tour previsto per l’estate del 1968, e in autunno programmò una ulteriore tournée. A questo punto Dreja intentò un’azione legale per intimare agli ex colleghi di cessare l’utilizzo del nome “New Yardbirds”. Era dunque giunto il momento di ribattezzare il quartetto, ed è qui che entra in gioco Keith Moon.

Si racconta che il lunatico batterista abbia commentato che una band con due figure carismatiche come Beck e Page sarebbe stata una “mongolfiera di piombo”, vale a dire sarebbe “precipitata” per il “troppo peso” di due musicisti di tale spessore. Moon aveva citato l’espressione popolare “to go down/over like a lead balloon”, vale a dire costituire un insuccesso, un “flop”. Secondo altre versioni il riferimento al famoso dirigibile fu suggerito dallo stesso Keith e da John Entwistle già in prima battuta. L’ossimoro tra la pesantezza del metallo e la leggerezza dell’aerostato richiamava anche il nome un gruppo allora in auge, gli Iron Butterfly. Mancava, a questo punto, un ultimo tocco: l’ortografia di “lead” (piombo) fu modificata nell’omofono “led” (participio passato del verbo “to lead”, che all’infinito ha un suono diverso, /li:d/, rispetto alla parola che indica il metallo, /lɛd/) per evitare fraintendimenti nella pronuncia e nel significato. L’aggettivo “lead”, posto davanti ad un sostantivo, significa infatti “principale”, come nell’espressione “lead guitar”, cioè chitarra solista. Quello che avrebbe dovuto essere un nome di cattivo auspicio, a voler indicare un clamoroso fallimento, divenne così il moniker di una delle band più influenti e innovative nella storia del rock.

Una curiosità: la nipote del conte Zeppelin, Eva von Zeppelin, dopo aver visto la copertina dell’album che rievocava la tragedia dell’Hindenburg, minacciò di querelare la band per uso illegale del nome di famiglia, pertanto Page & soci, per un loro concerto a Copenaghen nel 1970, dovettero chiamarsi The Nobs. “Nob” è una parola gergale che significa “aristocratico”, ma è anche omofono di “knob”, termine slang che volgarmente indica il pene o rappresenta un insulto, e da ciò è evidente che i musicisti intendessero farsi beffe della nobildonna e delle sue pretese.
Maria Macchia