Anno d’uscita: 1977
Sito web:
https://www.queenonline.com/

Sono stata fortunata di trovarmi in gita a Torino tempo fa e di aver potuto assistere ad una mostra dedicata ai Queen presso l’Archivio di Stato. “Queen Experience | Peter Hince”, questo il nome dell’esposizione visitabile fino a 16 Luglio 2023, comprende una ricca collezione di fotografie correlate da cimeli, documenti e memorabilia di una delle più importanti band della storia del rock. Un oggetto che ha attirato in particolar modo la mia attenzione è stato il disegno rappresentativo del loro sesto album del 1977 pubblicato dalla EMI. Sto parlando di “News Of The World” che, con l’aiuto dei singoli “We Will Rock You” e “We Are The Champions”, è diventata una delle loro release fondamentali e anche la più venduta.

L’artwork è opera dell’illustratore statunitense Frank Kelly Freas, che nacque a New York nel 1922. Il batterista Roger Taylor si era innamorato della copertina di “Astounding Science Fiction” del 1953, la più famosa rivista scientifica di quegli anni, nata nel 1930.
L’immagine rappresentava un estratto del racconto “The Gulf Between” di Tom Godwin, concentrato sul concetto che doveva rendere l’incapacità dei robot intelligenti (pensati proprio come se fossero soldati del futuro) di empatizzare con l’essere umano. La didascalia dell’opera grafica vede infatti l’automa dire: «Per favore, lo aggiusti papà?».). Il suo nome è Frank e ha un viso supplichevole, amareggiato dal fatto che tiene in mano un corpo morto, ha ucciso un uomo pur senza volerlo e crede di poterlo risistemare come se fosse un giocattolo. La storia culmina con un uomo intrappolato in un’astronave in rapida accelerazione, incapace di dire al robot che lo tiene sotto sedativi di fermare il mezzo. La morale della storia è: «Le macchine sono le serve degli umani, tra loro ci sarà sempre e comunque un abisso».

Solo questa illustrazione ispirò il gruppo che chiese a Freas di rappresentare la copertina di “News Of The World”; l’artista accettò di ridisegnare la cover della rivista con i quattro membri della band che precipitano ormai inerti dalla mano metallica, uno dopo l’altro. Mercury e May giacciono proni e sanguinanti nella mano del robot, mentre Deacon e Taylor cadono a terra senza vita. All’interno del packaging del disco c’è il disegno che mostra l’auditorium da cui sono stati rapiti i musicisti, con un pubblico che scappa via a gambe levate dalla paura. Una perfetta metafora che sicuramente racchiudeva in sé le paure della Guerra Fredda: periodo di tensione geopolitica tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica ed i loro rispettivi alleati, intercorso tra il 1947 e il 1991.
Lo sguardo del robot sembra però essere davvero umano, ci si rispecchia in un viso di bimbo dispiaciuto e triste per aver rotto il suo giocattolo preferito, occhi che sembrano voler versare persino delle lacrime. Questa nuova visione di androide-umano viene poi rivista nelle locandine di “Wall-E” (capolavoro Disney Pixar realizzato dal regista Andrew Stanton nel 2008), del “Gigante di ferro” (commoventissimo cartone diretto da Brad Bird uscito nel 1999) e in quella del film con protagonista Robin Williams, “L’uomo bicentenario” del 2000.
L’artista Frank Kelly Freas era considerato una vera leggenda nel suo campo e aveva persino vinto 10 premi Hugo (Oscar dell’arte Sci-Fi) disegnando soggetti per lo scrittore Isaac Asimov, il re della fantascienza. A parte il suo lavoro di disegnatore che è stato visto in oltre 300 riviste e libri, ha creato copertine per la stravagante rivista umoristica americana Mad e ha persino disegnato il distintivo della stazione spaziale Skylab.
Quando i Queen gli fecero la proposta, al momento, rimase un po’ scettico e decise di personalizzare l’immagine senza dare ascolto al significato dei loro brani, per paura di poter essere in qualche modo influenzato in maniera negativa. A lavoro ultimato dovette però cedere, e, ascoltando le tracce, rimase di stucco e dovette ricredersi.

La scritta che imprime sia il nome della band, sia il titolo, viene segnata in rosso, che non solo è comunque il colore complementare del verde, tinta che troviamo sullo sfondo, ma rappresenta il sangue, elemento che si trova sia sulle mani del robot, sia sui corpi martoriati della line-up. Forse l’uso del verde come background, simbolicamente parlando, non è proprio azzeccato perché comunque rappresenta il colore della vita, della speranza, che continua e si rinnova. Non a caso proprio questa tinta è associata al quarto Chakra, cioè a quello del cuore e dei sentimenti e chi ama il verde ha un forte autocontrollo, cosa che il nostro automa sembra non aver interiorizzato.

Ai tempi i negozi di dischi nel proprio allestimento potevano ottenere in dotazione il proprio robot di plastica alto 54 pollici per impilare le copie del long playing in vinile e fu così che lo sfortunato uomo meccanico fu usato per promuovere il tour dei Queen del 1977.
Il robot sarebbe poi apparso come pezzo nel set ufficiale di Queen Monopoly nel 2017. In un episodio del 2012 della serie animata “I Griffin”, Brian si imbatte in una vecchia copia di “News Of The World” in soffitta e Stewie Griffin ne è terrorizzato, con grande divertimento del suo amico canino.
I collezionabili POP! di casa Funko hanno persino ricreato il robottino, venduto nella sua confezione originale; queste miniature ormai sono diventate una presenza costante nelle case dei fan di ogni età.
Che dire? Sicuramente, musica e genere a parte, da questa figura si è riusciti ad ottenere un business incredibile, a partire dai tempi dei Queen, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Antonella “Aeglos” Astori

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