Anno d’uscita: 2022
Sito web: https://www.defleppard.com/

Mettete insieme una buona dose di temperanza, di forza di volontà e di una grande amicizia ed ecco a voi una band di tutto rispetto! Hanno affrontato alla grande ostacoli davvero pesanti, in particolare superando due terribili disgrazie: l’incidente stradale che lasciò senza un braccio il batterista Rick Allen e la morte di un mix per alcol e droghe di Steve Clark, chitarrista e solista. Sto parlando dei Def Leppard, un gruppo musicale britannico formatosi nel 1977 a Sheffield, una città della contea metropolitana del South Yorkshire. La loro musica divenne un perfetto riferimento soprattutto per la scena heavy metal statunitense, più vicina alla melodia e agli elementi AOR.

“Diamond Star Halos” è il loro dodicesimo album in studio, pubblicato nel 2022 dalla Mercury Records. Troviamo alla voce Joe Elliott, alle chitarre Phil Collen e Vivian Campbell, al basso Rick Savage ed infine alla batteria Rick Allen. Ci sono voluti ben quasi tre lunghi anni per registrare il loro nuovo disco, da location differenti (Joe in Irlanda, Sav in Inghilterra, Phil, Vivian e Rick negli Stati Uniti) ma la band è riuscita a ricreare una release sostanziosa e massiccia, che supera i sessanta minuti di ascolto e che conta ben quindici canzoni.

L’artwork parla da solo, in quanto il design segue l’influenza del gruppo attraverso i propri occhi al giorno d’oggi. In molti vi hanno partecipato e reso questa copertina davvero intrigante e piena di particolari significativi riconoscibili in due celebri dischi del loro celebre passato. Ricordiamo infatti il mirino di “Pyromania” del 1983 pubblicato dalla Mercury Records e l’uomo che si tuffa in verticale nell’acqua nel secondo disco “High’n’dry” del 1981.
Questi due elementi vengono racchiusi nel perfetto centro da un rombo incorniciato e dall’occhio partono dei raggi, da cui fuoriescono piccole stelline. Il simbolo del rombo appare in ogni epoca, cultura, religione, setta esoterica e tradizione spirituale (emblema tra l’altro più frequente nei tappeti Amazigh) e non a caso viene identificato come forma di diamante: l’elemento che rappresenta un qualcosa destinato a durare per sempre.

Vi troviamo quindi le immagini del fotografo e regista olandese di fama mondiale Anton Corbijn, i concetti stilistici di Maryam Malakpour e la grafica dei Munden Brothers con sede nel Regno Unito, uno stile immaginifico che riporta sicuramente indietro nel passato.

I soggetti rappresentati tutti in bianco e nero sembrano fondersi con l’arte Old School, uno stile di tatuaggio che fonde elementi polinesiani e marinareschi accomunati da contorni neri ben definiti. La storia di questi tattoos nasce negli Anni Venti del 1900 con Sailor Jerry Collins: un soldato della marina statunitense che viaggiò a lungo e in terre desolate come per l’appunto la Polinesia, dove quest’arte era praticata da diversi secoli. In seguito andò alle Hawaii, dove aprì il suo primo studio di tatuaggi e divenne ben presto spunto di riferimento per soldati e marinai.
Al centro troviamo un grande occhio col mirino centrale, in virtù della sua importanza quale organo di senso e simboleggia presso quasi tutti i popoli il divino che tutto vede. Ma è anche un elemento che rappresenta al meglio la forza di raggiungere gli obbiettivi della band stessa.

Ci sono poi tanti altri elementi disegnati stile tattoo che meglio evidenziano questa forza dei Def Leppard, ovvero la voglia di risalire ad ogni costo: in basso troviamo un libro aperto con le fiamme ai lati delle pagine, la nave in balìa della tempesta, (con la testa della donna sotto le onde sembra quasi ispirarsi alla storia de “La Sirenetta”) un serpente che si avvolge nella mano, simbolo di trasformazione, rigenerazione e di cambiamento, energia vitale che scorre in ogni essere vivente. Notiamo che viene anche rappresentato (sotto la mano in cui si avvolge il serpente) un piccolo e schiacciato Tao, uno dei principali concetti della storia del pensiero cinese e il centro della religione taoista, che indica il sentiero spirituale da percorrere.
Troviamo poi la carpa (Koi in giapponese) che risale l’acqua, evocante buona fortuna e perseveranza, messaggera delle divinità sempre in movimento ed è considerata uno dei pesci con più energia.
A destra invece spicca un alto e stretto vaso da cui esce come del fumo, e sopra di esso vi è una luna con lo sguardo innamorato verso una figura femminile dai lunghi capelli, seduta proprio su di essa. Il titolo del full-length e le immagini si collegano bene insieme perché l’album contiene richiami a una discografia costellata da successi luminosi, con un cammino che è andato di pari passo con quello della musica hard rock.

“Diamond Star Halos” rimane a mio avviso il disco fondamentalmente più celebrativo dei Def Leppard da ascoltare a tutto volume per godersi ogni concetto spirituale o energizzante, a seconda di come lo si voglia “leggere”.
Antonella “Aeglos” Astori