Il vinile è senza dubbio il supporto fonografico più amato di sempre e negli ultimi anni ha conosciuto un autentico revival. Un numero sempre più grande di artisti sceglie, infatti, di realizzare i propri album in questo formato, che ha superato di gran lunga il CD nelle vendite, anche se la musica “liquida” occupa ovviamente la maggior parte del mercato discografico. Sono numerosi, inoltre, i musicisti e le etichette che ristampano le proprie opere di maggior successo, spesso in edizioni deluxe con bonus tracks, outtakes e gadget che fanno la felicità degli ammiratori. Altrettanto fiorente, poi, il commercio dell’usato, con negozi che offrono dischi vintage accanto alle novità e alle ristampe, e mercatini che spuntano un po’ dappertutto nella penisola, per non parlare, poi, delle tradizionali fiere del vinile che si tengono in diverse città europee: la più conosciuta è senz’altro la Mega Record & CD Fair, che si svolge due volte all’anno a Utrecht, in Olanda.
È naturale, dunque, che un numero sempre più grande di appassionati stia rendendo omaggio, in diversi modi, alla musica in vinile, organizzando a vario titolo manifestazioni, mostre e iniziative dedicate, mentre cresce sempre di più il numero di collezionisti che possiedono svariate migliaia di esemplari. Tra di essi merita una citazione il milanese Carlo Lecchi, che nel 2017 ha fondato l’Associazione Vinile Italiana (AVI), in breve tempo divenuta un importante punto di riferimento per la diffusione della cultura del vinile a Milano e in tutta Italia.
L’associazione, priva di scopo di lucro, ha sede nel seminterrato di un elegante palazzo meneghino, situato in via Washington 48, un particolare spazio con soffitti a volta che ottimizzano l’acustica. Nello spazio trovano posto oltre 2000 dischi a 33 e a 45 giri di musica italiana ed internazionale, oltre a poster, gadget, fotografie, autografi, locandine cinematografiche d’epoca e memorabilia. Gli esemplari più datati risalgono agli Anni Cinquanta, ma sono sicuramente gli Anni Sessanta e Settanta a farla da padrone, dato che la maggior parte dei dischi esposti, appesi alle pareti, rappresentano la discografia di questi decenni. Sono presenti anche diversi mangiadischi e giradischi, oltre ad un nutrito assortimento di oggetti e accessori ispirati ai Beatles e ad alcuni manifesti originali di “musicarelli”, come “Una Lacrima sul viso” con Bobby Solo e Laura Efrikian, “Io bacio, tu baci”, interpretato dalla popolarissima accoppiata Mina-Celentano e “ll ragazzo che sapeva amare” con Patty Pravo e i Giganti come protagonisti.
Le collezioni sono disposte lungo tre lati della stanza, mentre in fondo alla sala c’è spazio per ospitare eventi dal vivo, come concerti, showcases, presentazioni di libri e conferenze. Le iniziative organizzate sono sempre sold-out e richiamano un grande numero di “aficionados,” molti dei quali sono degli autentici habitués, ma non manca la presenza tra il pubblico di musicisti e addetti ai lavori. Tra gli ultimi live organizzati, ricordiamo quello della cantautrice Patrizia Cirulli, che lo scorso dicembre ha interpretato alcuni brani del suo ultimo lavoro “Fantasia – Le poesie di Eduardo in musica”, e quello di Paolo Farina, songwriter pugliese (ma milanese d’adozione) che ha presentato il suo ultimo album “Provini per Colombini” lo scorso 2 febbraio. Entrambi gli eventi hanno suscitato notevole interesse e partecipazione, trattandosi di dischi molto apprezzati dalla critica.
Proprio in occasione dello showcase di Farina (memorabile anche per la presenza del maestro indiano Ashanka Sen, che ha accompagnato la performance con il suo sitar) abbiamo rivolto alcune domande a Carlo Lecchi.
Ciao Carlo, benvenuto ad Art Over Covers! Innanzitutto, da dove è nata l’idea di fondare questa associazione?
L’AVI, come sai, è nata sei anni fa, nel 2017, in seguito ad un evento da me organizzato. Il 22 marzo di quell’anno, infatti, avevo promosso presso il Megastore Mondadori di piazza Duomo qui a Milano un incontro sulla cultura del vinile, al quale erano stati invitati anche il tenore Rodolfo Maria Gordini e Paki Canzi, fondatore e frontman de I Nuovi Angeli. L’argomento del dibattito era stato la “seconda giovinezza” dei vinili, vale a dire l’aumento della relativa quota di vendite nel mercato discografico e il crescente interesse da parte dei giovani nei confronti di questo supporto. In seguito abbiamo allestito questo spazio, ma la nostra attività è anche itinerante: ogni anno, infatti, siamo presenti a Sanremo nella settimana del festival e partecipiamo ad altre manifestazioni a carattere musicale sul territorio nazionale, sempre nell’ottica di diffondere sempre più la fruizione dell’unico materiale sonoro in grado di colpire tutti e cinque i sensi.

Quali sono i pezzi più significativi della tua collezione?
Quelli a cui tengo di più risalgono agli anni Sessanta. Sono infatti presenti qui molti dischi rari di quel periodo. Uno di essi è la primissima stampa di “Revolver” dei Beatles (1966), che uscì in pochissime copie e che poi John Lennon fece ritirare dal mercato perché l’ultima traccia era leggermente diversa dalle altre, in quanto in essa mancavano i cori tibetani. La copertina dell’album, però, è identica a quella della versione ufficiale. Sono poi esposti anche molti dischi rari italiani, tutte prime stampe, come “Un ragazzo di strada”, il primo LP dei Corvi (1966), l’album omonimo dei Ribelli (1968) e “La Bibbia”, l’album di esordio del gruppo progressive Il Rovescio della Medaglia, del 1971.
Lo spazio contiene anche molti memorabilia. Vuoi segnalarcene qualcuno in particolare?
Oltre ad una ricca collezione di cimeli e gadget beatlesiani, che hai già menzionato, abbiamo allestito un angolo dedicato a David Bowie in cui, accanto alle versioni in vinile dei suoi album, ci sono i calchi originali del suo volto, utilizzati per le riprese dei film “The Man Who Fell to Earth” del 1976 e “The Hunger” del 1983. Recentemente le abbiamo prestate ad Andy dei Bluvertigo per due date (a Monza e al teatro Parioli di Roma) del suo spettacolo “Andy and the Bowieness”. Moltissimi, poi, sono gli album esposti che sono stati autografati dagli stessi interpreti.
L’associazione era presente anche all’ultimo Festival di Sanremo. Al di là della gara canora, nel merito della quale non entriamo, quale è stato il ruolo dell’AVI in questo contesto, che rappresenta uno degli eventi più significativi per l’industria discografica italiana?
Al Teatro Ariston c’era una vetrina con il nostro logo; inoltre, visto che nella settimana del festival la città ligure diventa una sorta di “fiera campionaria” della musica, con tantissime iniziative collaterali alla kermesse trasmessa dalla RAI, noi abbiamo partecipato a “SanremOn”, un evento di cui eravamo partner con il nostro marchio. In queste sedi hanno luogo incontri tra operatori del settore musicale e noi abbiamo colto l’occasione per premiare Giuseppe Povia, un personaggio che apprezziamo per i suoi meriti artistici anche se è spesso stato contestato per le sue prese di posizione: non dimentichiamo che ha vinto un’edizione del Festival nel 2006. Abbiamo anche incontrato numerosi collezionisti di vinili, musicisti e appassionati.
L’AVI, come abbiamo già detto in precedenza, organizza numerosi eventi nella propria sede milanese. Quali saranno le prossime iniziative in programma?
Il 2 marzo avrà luogo la presentazione del disco “Canzoni per l’ImmEnzo Jannacci”. Si tratta di un album-tributo al cantautore milanese, uscito lo scorso luglio, contenente undici brani composti da Tiziano Jannacci e Sal Di Martino ed interpretati, oltre che da loro stessi, da personaggi del calibro di Fabio Concato, Enzo Iacchetti, Marco e Marta Ferradini. Il 22 marzo, invece, festeggeremo il sesto compleanno della nostra associazione con un evento al centro di Milano, del quale non possiamo ancora svelare i dettagli. Stiamo anche considerando di riproporre l’ “AVI TOUR” che l’anno scorso ci ha visto a Tropea, in Cilento e in Sardegna a divulgare il piacere dell’ascolto della musica in vinile. Nel corso del tour siamo stati invitati da associazioni culturali locali e siamo stati affiancati da alcuni protagonisti della scena musicale nostrana come il produttore Mauro Paoluzzi (in Cilento) e Marco Ferradini (a Tropea). Vorremmo anche promuovere un incontro riservato ai collezionisti, per favorire uno scambio di idee e di materiali, visto che di recente uno dei rivenditori storici di dischi della città, “Buscemi”, ha chiuso i battenti, quindi abbiamo perso un importante punto di riferimento. Giovedì 4 maggio, infine, il cantautore Renato Franchi presenterà il suo nuovo album, il quattordicesimo della sua carriera, intitolato “Attimi di Infinito”.

Ringraziamo Carlo Lecchi per la sua cortesia e disponibilità, ma soprattutto per il suo impegno della diffusione della cultura del vinile. Alla prossima!