Anno d’uscita: 2000
Sito web: https://www.lagwagon.com/
Nel 2000 la band californiana Lagwagon pubblica una raccolta di inediti, cover, b-side e tracce rare per celebrare i suoi primi 10 anni di attività. Nati nel 1990, i Lagwagon sono il gruppo che meglio di ogni altro ha rappresentato l’hardcore melodico (o skate punk) degli Anni Novanta. La loro musica non si prende mai troppo sul serio, almeno per il loro primo decennio di militanza nel mondo del rock, e mira a far ballare o pogare i giovani della grande ondata punk revival dei “nineties”.
Il titolo dell’album riprende il loro precedente lavoro del 1998, “Let’s Talk About Feelings”, che qui diventa “Let’s Talk About Leftovers”. Se due anni prima si parlava di sentimenti, qui si parla di avanzi. Gli avanzi sono 25 tracce che definire “scarti” è parecchio riduttivo. Ma i ragazzi di Goleta non amano prendersi sul serio, quindi ben vengano questi avanzi. La copertina omaggia la loro prima decade e tutti i lavori svolti fino a lì. Sulla cover troviamo difatti degli elementi che sono presenti sugli artwork dei loro cinque dischi passati.
In posa dietro a un tavolo apparecchiato, in una location che ricorda “Il Cenacolo” di Leonardo Da Vinci, troviamo i cinque componenti della band e altri strani personaggi. Il bassista Jesse Buglione, il chitarrista Chris Rest, il cantante Joey Cape e il batterista Dave Raun sono seduti a tavola. Dietro di loro, a sinistra, troviamo in piedi il mastodontico chitarrista Chris Flippin con la maglia dei Lagwagon e un pallone da calcio tenuto col braccio sinistro. È un chiaro omaggio alla copertina del secondo disco della band “Trashed”, dove gli stessi musicisti erano presenti in foto in divisa calcistica.
La t-shirt indossata da Flippin è la stessa dei calciatori di “Trashed”. La grafica della scritta “Lagwagon”, qui presente sulla maglietta del chitarrista, dal secondo disco in avanti è divenuta il logo della band, quello con cui si sono fatti conoscere in tutto il mondo.
Gli omaggi ai precedenti album sono però diversi. In mezzo ai quattro artisti seduti c’è il protagonista della cover di “Duh”, il disco d’esordio della band. L’omino blu con gli occhi a girandola è seduto e con in mano una lattina come in “Duh”, dove però appariva comodo in poltrona davanti a un televisore.
In piedi sulla destra c’è Dan Blocker, attore statunitense celebre per aver interpretato Eric “Hoss” Cartwright nella serie televisiva western “Bonanza”. Blocker era ritratto sul front di “Hoss”, opera terza dei Lagwagon e a detta di molti il loro capolavoro. Anche qui il protagonista di “Bonanza” si presenta in abiti da “ranchero”, con cappello da cowboy, blue jeans e cintura con una fibbia metallica ovale.
La tovaglia scozzese di due temi differenti riprende l’immagine del quarto album, “Double Plaidinum”, opera dedicata al batterista Derrick Plourde, che aveva precedentemente lasciato la band, sostituito da Raun.
Le iniziali del batterista sono difatti le stesse del titolo. A Plourde, morto suicida nel 2005, i Lagwagon dedicheranno nello stesso anno il loro album “Resolve”.
Sdraiata pronta su un enorme piatto al centro del tavolo troviamo la ragazza protagonista di “Let’s Talk About Feelings”.
Posizionata come se fosse la portata principale del pasto, la ragazza sfoggia una divisa da collegiale sorridendo ammiccante. L’immagine del quinto lavoro, dipinta da Mark deSalvo, raffigurava la stessa adolescente con occhiali e apparecchio dentale che con un fumetto affermava: “Parliamo di sentimenti”. Se in “Let’s Talk About Feelings” l’adolescente era ritratta in primo piano ed era lei a parlare, qui a dichiarare il titolo del disco con un balloon è Blocker.
“Let’s Talk About Leftovers” chiude definitivamente gli Anni Novanta. Il primo decennio spensierato dei ragazzi californiani è concentrato in cinque incisioni e una raccolta che hanno fatto la storia del punk melodico. I lavori successivi saranno meno giocosi e dai toni più cupi. Nella storia musicale dei Lagwagon si può vedere l’ottimismo che regnava alla fine del XX Secolo contrapposto al pessimismo attuale dei primi decenni del precedente. Gli amanti dello skate punk, pur apprezzando gli ultimi lavori del gruppo, restano legati con forte nostalgia a quelle canzoni che sono riassunte sulla copertina di “Let’s Talk About Leftovers”.
Leonardo Marzorati
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