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“Canto di Natale” sarà sempre considerata una storia incomparabile, unica nel suo genere, che sospende il fiato fino all’epilogo. Un racconto che fa vivere i rintocchi della mezzanotte gioiosa della vigilia con quella sensazione di brivido misterioso… nascosto nella penombra. Per questa sensazione caliginosa dedico l’ultimo capitolo riguardo questa immensa fiaba con un articolo che riguarda la sua più recente versione visiva.
Il 22 Dicembre 2019 la BBC UK rilascia una miniserie fatta di tre capitoli intitolata “A Christmas Carol”… potrebbe essere l’ennesimo prodotto reiterato all’esasperazione, considerando che ormai il flusso produttivo va avanti da 120 anni ma l’interpretazione di quest’ultima lascia davvero nell’anima una straordinaria poesia. Il suo stile dark fantasy collocato in una ambientazione (fedelmente) solo appena illuminata si associa a ieratiche personificazioni dei protagonisti di un livello attoriale magistrale. Guy Pearce è un Ebenezer Scrooge perfettamente calato nella parte, che si troverà a fronteggiare la dirompente visita degli spiriti che non con poca fatica riusciranno a entrare in empatia con il suo cuore di pietra.
Tre puntate, in cui la crudezza delle azioni passate, presenti e future non lasciano nulla all’immaginazione così come il distaccato e insensibile rapporto con le persone che con cui egli si relaziona. I fantasmi cambiano diverse sembianze facendo entrare in gioco molti più elementi rispetto alle trasfigurazioni precedenti, e l’impegno per poter redimere il protagonista rende granitico l’affanno anche allo spettatore. Nelle notti insonni si susseguono circostanze inaspettate che affondano i loro artigli sempre più in profondità; la misericordia su Scrooge non si arrenderà fino all’ultimo istante.L’anno nuovo è appena iniziato e desidero concludere gli appuntamenti sul “Canto di Natale” con la frase più significativa della serie, che mi è rimasta impressa in quanto lascia un’augurale porta aperta alle possibilità. Uno spirito con le sembianze di Ali Babà pronuncia queste semantiche parole: «Gli spiriti conoscono tutto, tranne il risultato finale».
Sara “Shifter” Pellucchi

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