Link all’articolo precedente: https://www.artovercovers.com/2022/11/16/larte-di-mark-wilkinson-nelle-copertine-dei-marillion-dellera-fish-la-nascita-della-band/
I Torchlight Studios ricevono la commissione, attraverso EMI Records, per le copertine dei singoli e del primo LP dei Marillion. Puntavano su artisti allora sconosciuti, accettando il rischio intrinseco. In quel periodo, infatti, le case discografiche erano attente a far illustrare gli album con immagini che attraessero visivamente i possibili acquirenti. Anche io, d’altronde, ho avuto modo di scegliere “al buio”, in base all’attrazione dovuta all’artwork. Devo dire che ho preso raramente cantonate, per fortuna. Si tratta, per Wilkinson, di iniziare dall’illustrazione di “Market Square Heroes”, il singolo di debutto, come banco di prova per future collaborazioni.
Jo Mirowski, responsabile Torchlights, anticipa a Wilkinson le intenzioni del cliente in merito all’immagine che dovrebbe realizzare. La richiesta è di rappresentare un giullare, il cui volto dovrà risultare parzialmente oscurato, per scoprirlo a step successivi, fino alla completa rivelazione con l’immagine del full-length. L’idea fu quella di mascherarlo parzialmente. Il risultato del lavoro è quello che apprezzate qui. La figura piace, Wilkinson può proseguire con la preparazione dei singoli che entreranno a far parte dell’album di esordio.
La seconda sfida è quindi la realizzazione dell’immagine per “He knows, you know”. Durante le sue conversazioni con Fish, Wilkinson riceveva preziose informazioni dal cantante in merito alla natura di questo personaggio. Il gigante aveva le idee chiare in quel momento su chi fosse il giullare, che indicò come la sua personale rappresentazione della libertà. «E allora liberiamolo!» deve aver pensato Wilkinson.
La traduzione visiva di questo pensiero la ammiriamo in questo splendido lavoro, che trasmette appieno il desiderio di affrancamento del protagonista, che si strappa la maschera dal volto, simbolo di oppressione. In quanti abbiamo desiderato farlo ameno una volta nella vita… Fish dichiara che l’argomento della canzone riguarda l’uso di droghe, di cui ha abusato in passato, causa forse dell’impressionante aumento di responsabilità dovute all’improvvisa, esplosiva popolarità. Inizia a delinearsi una sorta di transfert del cantante nei confronti del suo personaggio, che probabilmente rappresenta il suo modo di vivere la propria condizione. Jester, questo il suo nome, in qualità di giullare, può permettersi di urlare in faccia al mondo le verità che il mondo non vuole sentirsi raccontare, sapendo che non subirà conseguenze, non essendo considerato un pericolo, o persona degna di valutazione troppo seria. In qualche modo come un bambino, di cui si accettano ingenuità, in virtù della sua innocenza. Probabilmente Jester è la proiezione del Fish che ancora non riesce a realizzare la propria maturità ed assumersi gli impegni che la vita impone.
Fabio Vannucci
…continua al prossimo articolo: https://www.artovercovers.com/2023/01/16/larte-di-mark-wilkinson-nelle-copertine-dei-marillion-dellera-fish-il-primo-album/