Anno d’uscita: 2015
Sito web: https://it-it.facebook.com/icancellidellamemoria/

Un portone di legno a cassettoni verde oliva, con due vistosi, elaborati battenti a destra e sinistra, è chiuso. Chiediamo il permesso di entrare e, attraverso un lungo corridoio, veniamo introdotti in una sala le cui pareti sono decorate a stucco veneziano, mentre il pavimento è di marmo chiaro. La luce è soffusa e proviene da due appliques poste a destra e a sinistra. Di fronte a noi, un candido caminetto marmoreo, due poltroncine rivestite di tessuto damascato di tonalità avorio e uno specchio rettangolare dalla cornice metallica che sormonta la mensola del caminetto.
Nella nostra memoria, però, persiste l’immagine di un cancello di ferro battuto con un motivo vegetale e floreale sulla sommità. E, davanti ai nostri occhi, si materializzano tre figure umane. Al centro, un uomo magro a braccia conserte veste una giacca verde scuro senza colletto. A sinistra, un altro personaggio porta un giaccone nero a doppiopetto e pantaloni verde militare. A destra, invece, vediamo una persona dai capelli più lunghi e dalla corporatura più robusta rispetto agli altri due. Osservando più attentamente, riconosciamo nell’individuo in posizione centrale Franco Battiato e non possiamo fare a meno di notare che i colori, nero e verdone, degli indumenti che indossano i tre appaiono “alternati”.  Gli altri sono, rispettivamente, Gianfranco D’Adda, batterista e percussionista che ha collaborato con Franco per più di due decenni, e Mario “LP” Dalla Stella, chitarrista “storico” di Battiato mancato nel giugno 2019.
A poco più di un anno dalla scomparsa del cantautore siciliano, avvenuta il 18 maggio 2021, si sono moltiplicate le iniziative in suo ricordo, come documentari, concerti e numerose pubblicazioni di libri, tra i quali meritano sicuramente una citazione “La stagione dell’amore,” di Enrico Impalà (TS Edizioni), che indaga soprattutto la profonda spiritualità dell’artista, e “Battiato- Incontri” di Giordano Casiraghi (ed. Officina di Hank), una narrazione condotta attraverso le testimonianze di personaggi che con Franco hanno condiviso significative esperienze personali e professionali.
Un originale tributo al periodo più sperimentale del musicista, quello dei primi Anni Settanta, risale però al primo decennio degli anni Duemila, per la precisione al giugno 2007, e ed è stato concepito da alcuni suoi amici e collaboratori che hanno voluto riportare in vita una parte meno conosciuta al grande pubblico della vastissima produzione dell’artista. L’operazione, denominata I Cancelli della Memoria, ha coinvolto un ensemble di musicisti comprendente i suddetti Gianfranco D’Adda e Mario Dalla Stella, che suonarono nei primi album e tour di Battiato e pertanto si configuravano come autorevoli testimoni dell’epoca, più Paolo Botta alle tastiere, Mauro Galbersanini al basso, Roberta Pagani alla voce e Carlo Cilibrasi alle percussioni.
Quello sopra descritto è l’involucro esterno del CD/DVD che dalla band prende il nome, contenente la registrazione dell’omonimo concerto-tributo tenutosi al Teatro Dante di Castellanza il 26 novembre 2010. Lo spettacolo, che si avvaleva della presenza delle suggestive coreografie di Elena Lago con Paolo Raimondi, era basato sulle atmosfere progressive e sperimentali del Battiato Anni’70 con pezzi tratti dagli album “Fetus” (1972), “Pollution” (1973) e “Sulle corde di Aries” (1973), più uno da “Clic” (1974), vale a dire proprio la traccia strumentale “I cancelli della memoria” da cui il gruppo ha preso il nome. Tutti questi dischi furono pubblicati dalla casa discografica milanese Bla Bla, attiva dal 1970 al 1976. Ricordiamo che in “Fetus” la sperimentazione musicale era più decisa, a tratti artificiosa, mentre in “Pollution” suoni e testi creavano una sorta di tessuto in cui ciascun brano si intrecciava al seguente e le sonorità elettroniche si facevano più pop. I tour promozionali di questi anni furono scenografici e provocatori: il cantautore lanciava tubi di plastica dal palco verso gli spettatori e spaccava una grossa croce durante la performance. Spesso le esibizioni erano seguite dalla contestazione degli spettatori. Battiato, sotto pressione per questi riscontri che rischiavano di travolgere il suo equilibrio, attraversò un periodo di crisi e si trasferì per qualche tempo a New York. Si accostò poi alla meditazione e alle filosofie orientali. “Sulle corde di Aries”, risultato di questo percorso personale, contrappose quindi una maggiore armonia alla tensione dei lavori precedenti.

(Franco Battiato per Busnelli. Immagine pubblicitaria del 1971)

L’iniziativa di riproporre questo momento così particolare ed innovativo della carriera del musicista è nata da Valentino Flesca, autore del libro “Il Pop & Progressive in Italia”, e dello stesso D’Adda. Il disco “I cancelli della memoria” è uscito sul mercato nel 2015 per l’etichetta AMS Records ed è stato distribuito dalla BTF. La track list è composta da 12 brani che sono stati mantenuti nella loro struttura originaria, riproducendone l’aspetto vintage e gli effetti sonori anche grazie all’utilizzo del sintetizzatore Arp Odissey 2600/eco Binson Echorec del tour del ’73.
All’interno del digipack è contenuto un inserto pieghevole, che, aperto, è di formato 23x35cm. L’immagine principale visibile quando esso è piegato è quella di un lungo corridoio dal pavimento in marmo bianco e nero che si apre al di là di un’apertura ad arco, con particolari motivi decorativi floreali al di sopra di ogni arcata. Estraendo il pieghevole dalla sua sede si può ammirare l’immagine del salottino sopra descritta, percorrendo dunque idealmente il corridoio per essere introdotti nella stanza ed effettuando un viaggio a ritroso nel tempo, lo stesso che i musicisti dell’ensemble hanno voluto intraprendere con il loro omaggio al Battiato più sperimentale. Il ricordo di quella fase, che D’Adda e Dalla Stella hanno vissuto in prima persona, si fa dunque persistente, concreto, prendendo forma prima nei concerti e poi nel supporto fonografico e nel suo involucro.
Le immagini degli interni e del portone della front cover sono state acquisite ed elaborate da Eugenio Crippa, grafico della BTF. La foto dei tre musicisti davanti al cancello è in realtà un fotomontaggio realizzato utilizzando uno scatto di Valentino Flesca, per la precisione una foto da lui scattata in casa di Battiato. L’inserto aperto riproduce il poster del concerto di “Pollution”, tenutosi nel 1972 a Bologna in Piazza S. Stefano. Sul retro, oltre ai crediti ed ai ritratti fotografici dei musicisti, compare un contributo dello stesso Flesca che illustra gli intenti dell’operazione discografica.La sezione video del DVD comprende, oltre al concerto di Castellanza, anche un bonus di 40 minuti con interviste ad alcuni protagonisti del periodo ’70 di Battiato: Gianni Mocchetti, Jutta Nienhaus, Gianluigi Pezzera (fonico della casa discografica Bla Bla) più lo stesso Franco e i già citati Gianfranco D’Adda e Dalla Stella. Ricordiamo, infine, che il concerto “I cancelli della memoria” andò in scena per la prima volta il 10 maggio 2008 al cineteatro Santa Valeria di Seregno e la locandina dell’evento, poi ripresa nell’artwork dell’album, venne realizzata da Gianni Corrado, grafico alle dipendenze del comune brianteo. Il digipack è inserito in una busta di plastica trasparente che contiene anche un foglio della stessa dimensione, sul quale sono riprodotti i titoli delle tracce. Sullo sfondo, un’immagine dalla texture damascata riprende quella delle poltrone della sala raffigurata nell’immagine del salottino.
Tra gli innumerevoli tributi a Franco Battiato, molti dei quali di indubbia validità, realizzati a vario titolo da artisti e musicisti che con lui hanno avuto modo di collaborare o hanno voluto semplicemente rendergli omaggio, quello de I Cancelli della Memoria si distingue per aver riproposto il primo periodo della produzione del cantautore, sicuramente meno noto al pubblico, con grande fedeltà all’originale. L’artwork dell’album, curato nei minimi dettagli, conferisce ulteriore fascino ad un’operazione discografica che merita di essere valorizzata e riscoperta.
Maria Macchia