Anno d’uscita: 2022
Sito web: https://www.latlantide.it/artisti/renato%20franchi.htm
Al centro di uno spazio completamente bianco compare il manico di una chitarra, una Martin modello DC- 28E, con una rosa rossa appoggiata sopra: questa è l’immagine di copertina, semplice ed evocativa al tempo stesso, di “Mi perdo e m’innamoro”, il ventesimo album della lunghissima carriera di Renato Franchi, pubblicato nel gennaio 2022. Il cantautore ammette che questo artwork, da lui stesso ideato, vuole essere una citazione ed insieme un omaggio al White Album, il celeberrimo “doppio bianco” dei Beatles del 1968. Ma con un contributo personale, vale a dire la presenza di una delle sue fedeli chitarre “beatlesiane” (oltre alla Martin, Franchi utilizza abitualmente una Gibson modello J-160E, la stessa che John Lennon imbracciava agli inizi della sua carriera) e la rosa rossa, un simbolo che gli è molto caro.
Il cantautore originario di Legnano ha ricevuto lusinghieri riscontri di pubblico e critica (link alla recensione: http://lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/mi-perdo-e-minnamoro/) per questo suo ultimo lavoro dall’anima folk-rock, che esplora il sentimento d’amore in tutte le sue sfaccettature e che invita l’ascoltatore, attraverso il susseguirsi delle otto tracce che lo compongono, ad innamorarsi ogni giorno della vita tramite la meraviglia e lo stupore, qualità indispensabili per apprezzare appieno l’esistenza. Tematiche simili percorrevano anche i suoi lavori immediatamente precedenti, come InCanto (2020) e Penne e Calamai (2021).
Quello che però differenzia questo disco dagli altri è proprio la scelta di un artwork minimale che, come si è detto, vuole alludere ai Beatles, uno dei punti di riferimento dell’artista, e ad una delle loro copertine divenute più iconiche proprio per la sua essenzialità. Realizzata da Richard Hamilton, totalmente bianca all’esterno con il titolo “The Beatles” in rilievo, la cover dell’album che i quattro di Liverpool pubblicarono nel 1968 rappresentava infatti una scelta in controtendenza rispetto alle altre del periodo, solitamente psichedeliche e multicolore come la precedente, affollatissima “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, opera di Peter Blake. Fu il mercante d’arte Robert Fraser, titolare della Indica Gallery di Londra e amico di Paul McCartney, a individuare Hamilton per la realizzazione del packaging del nono album in studio della band. Il grafico suggerì una copertina che fosse l’esatto opposto di quella precedente, con una decisa virata verso l’arte concettuale. Hamilton non era però favorevole ad apporre sulla cover il titolo in rilievo; in seguito McCartney rivendicò la responsabilità di questo elemento. Il designer ebbe inoltre l’idea di numerare ogni copia del disco, per creare la situazione ironica di un’edizione numerata di un prodotto che in realtà sarebbe stato realizzato in 5 milioni di copie. I primi 2 milioni di esemplari, pertanto, vennero timbrati a macchina. L’idea era quella di trasformare una merce prodotta in serie da una delle band più popolari del mondo in un’edizione limitata, in modo che ogni singola copia del White Album fosse un’opera unica. Questo progetto era in linea con le sperimentazioni di avanguardia a cui il quartetto si stava accostando in quel periodo (pensiamo al brano Revolution 9 e ai dischi di “Unfinished Music” realizzati da John & Yoko in quegli anni).
Tornando alla copertina del disco del cantautore lombardo, al centro della campitura total white compare una parte del manico di una delle sue chitarre, chiamata “paletta”, quella che contiene, su ciascuno dei due lati, le meccaniche che servono a regolare l’intonazione dello strumento. sulle quali vengono avvolte le corde. Sopra la paletta, come si è detto, è appoggiata un rosa rossa. Chi conosce Renato Franchi sa che entrambe le chitarre acustiche che utilizza durante le sue esibizioni (la Gibson e la Martin, appunto) si contraddistinguono per la presenza sul manico di una rosa in tessuto e di alcuni nastri gialli. Questi elementi accompagnano i concerti del musicista da molti anni.
Al simbolo della “regina dei fiori” il songwriter – che nel suo repertorio ha anche il brano Tre rose di Massimo Bubola – ha dedicato il brano La tua rosa nell’album “Oggi mi meritavo il mare” (2018). Ma anche un’altra fonte di ispirazione citata da Franchi è costituita dal fatto che Willy De Ville, durante un memorabile concerto a Parigi nel 1993, si esibì con delle rose rosse attorcigliata all’asta del microfono. L’evento venne poi registrato per un disco live, sulla cui copertina si intravede questo particolare.
Con un lettering di colore grigio, anch’esso piuttosto minimale, caratterizzato da una lieve ombreggiatura, compare poi in alto il titolo del full-length e in basso il nome della band, “Renato Franchi And His Band”, formazione con la quale il cantautore ha realizzato diversi album di inediti, ma anche – sotto la denominazione di Orchestrina del Suonatore Jones – dischi, concerti e progetti dedicati alla canzone d’autore, in particolare a Fabrizio De André e a Franco Battiato.
Sul retro del CD, invece, compaiono il sottotitolo dell’album, “Anni di musica, incontri, viaggi ed emozioni”, poi i titoli dei brani, ed in infine uno scatto di Cristian Visentin dello Studio Vise Photo Graph, ideatore e curatore dell’artwork e del progetto grafico, che ritrae la band sul palco durante un concerto. All’interno del digipack è invece inserita un’immagine molto particolare che, per i suoi colori vivaci ed il suo aspetto insolito, ottenuto con un effetto che le conferisce un carattere quasi psichedelico, contrasta fortemente con il carattere essenziale del resto dell’artwork. È una foto scattata a Varese durante una esibizione live della band, presa dall’alto e rielaborata in modo che la piazza e le persone in essa presenti assumano una forma circolare, che ricorda la forma del CD stesso. Si tratta, come ha spiegato Franchi stesso, di una sorta di riconoscimento al fedelissimo pubblico che segue il cantautore e i musicisti che lo accompagnano da moltissimi anni, tributandogli riconoscimenti di affetto e stima.
Il tema della copertina, infine, viene ripreso sulla stampa della superficie del CD, un cui però non compare il manico della chitarra, ma solo la rosa, mentre il titolo dell’album diviene, con l’aggiunta di un introduttivo “… e così”, una sorta di commento finale dell’autore. Sotto il CD, sul lato interno destro del digipack, sono poi presenti i nomi dei musicisti: Renato Franchi (voce e chitarre), Viki Ferrara (batteria e cori), Gianni Colombo (piano, tastiere e organo Hammond), Roberto D’Amico (basso), Marta Franchi (voce e cori), Gianfranco D’Adda (batteria e percussioni), Dan Shim Sara Galasso (violino e viola), Joselito Carboni (chitarre).
Con una chitarra tra le mani e un’ispirazione d’amore nel cuore si possono comporre canzoni che, come rose, sbocciano e profumano la vita di chi le ascolta. La candida copertina di “Mi perdo e m’innamoro” racchiude delicatamente melodie, sentimenti e suggestioni che la creatività di un artista sensibile come Renato Franchi ha, ancora una volta, saputo donare al panorama musicale attuale.
Maria Macchia