“L’inattesa piega degli eventi” – Enrico Brizzi
Casa editrice:
Dalai Editore

Dopo aver raccontato l’adolescenza a metà anni novanta ed essersi dato ai cammini per l’Italia e l’Europa, Enrico Brizzi nel 2008 pubblica per Baldini Castoldi Dalai il romanzo “L‘inattesa piega degli eventi“, primo capitolo di una trilogia ucronica. La fortunata serie di romanzi deve parecchio all’originale copertina del primo libro, diventata fonte di spunto per videogames, per il gioco da tavolo “Subbuteo” e per vari gadget legati al mondo del calcio.
Sotto il nome dell’autore in nero e il titolo dell’opera in rosso, troviamo otto calciatori in divisa sportiva. Sotto ognuno di loro possiamo leggere i loro cognomi e la squadra di militanza. I cognomi dei calciatori non dicono nulla ai più, ma, osservando bene le maglie e i nomi delle società di appartenenza, viene senz’altro voglia di saperne di più su questi otto giocatori.
Le divise sportive rimandano senza ombra di dubbio al passato, agli anni cinquanta o sessanta del secolo scorso, ma i colori sociali e alcuni particolari finiscono per mettere in difficoltà anche il più esperto appassionato di calcio. Per non parlare dei nomi delle squadre, le cui città di provenienza ci portano inevitabilmente nel Corno d’Africa: Birra Venturi Asmara, Abissinia Dire Daua, San Giorgio Addis Abeba, Fiamme Nere Gibuti, Etiocaffè Harar, Garibaldi Asmara, Marittimo Mogadiscio e Audax Addis Abeba. Sono nomi di città spesso presenti nella nostra toponomastica, dato che un tempo lontano quei territori facevano parte dell’Italia.

Divise sportive degli anni cinquanta-sessanta di fantomatiche squadre dell’Africa Orientale con nomi e simboli che richiamano inevitabilmente al ventennio fascista (fasci littori, la scritta Ala Littoria sulla divisa dell’Audax Addis Abeba e la sigla della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale su quella delle Fiamme Nere Gibuti). Sullo sfondo, non facilmente riconoscibile, troviamo uno scatto con Benito Mussolini in divisa intento a salutare la folla. Qualcosa, storicamente parlando, non torna. La curiosa copertina del libro di Brizzi ci apre le porte a una originale saga ucronica, in cui la Storia e di conseguenza il Calcio, hanno preso strade diverse da quelle reali. Nella saga di Brizzi, l’Italia fascista non si è alleata con la Germania nazista, anzi, ha affrontato vittoriosa, grazie all’aiuto degli anglo-americani, sia il regime di Hitler, sia la Francia collaborazionista di Petain. Nel 1945 il nostro Paese si è ritrovato ad essere la quarta potenza mondiale, subito dietro a USA, URSS e UK, con un territorio nazionale nettamente più esteso rispetto a quello precedente al conflitto. Ovviamente tutte le Colonie africane sono rimaste in mani italiane, anzi, persino la francese Gibuti è passata sotto il nostro Tricolore.

Nell’Africa Orientale Italiana è quindi arrivato lo sport nazionale per eccellenza, il calcio, con società sportive dai richiami fascisti nel nome, altre con immaginari sponsor (Birra Venturi, Etiocaffè) e altre con perfino elementi non propriamente in linea con il regime (la rossa Garibaldi Asmara e i colori del nazionalismo etiope sulla maglia del San Giorgio Addis Abeba). Queste ultime due squadre sono, forse non per caso, quelle che schierano un calciatore di colore. Campioni fedeli al Duce e altri in sapore di antifascismo e anticolonialismo: con gli otto ritratti possiamo immergerci nel loro mondo prima ancora di aprire il libro.

Con tutti questi elementi, chiunque sia appassionato di storia contemporanea, di calcio o di Africa Orientale, resta incuriosito dalla copertina del romanzo. Ambientato in una fantomatica Italia Fascista del 1960, “L’inattesa piega degli eventi” ci fa conoscere la Serie Africa, campionato di calcio della Repubblica associata dell’Africa Orientale, che riunisce, sotto la guida del primo ministro Roberto Farinacci (ovviamente non fucilato nel ’45 dai partigiani a Vimercate), gli attuali stati di Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia.

Le fittizie squadre di calcio create da Enrico Brizzi sono state utilizzate in videogiochi e nel Subbuteo. Le otto figurine con immaginari calciatori hanno solleticato la fantasia di molti lettori, curiosi di conoscere le sfide tra le diverse compagini. Molte di queste società calcistiche però finiranno per sfaldarsi in quel fatidico 1960, quando l’anziano Duce si spegnerà per morte naturale e, inevitabilmente, con il crollo del fascismo le colonie africane otterranno l’indipendenza. La storia di squadre leggendarie come il Birra Venturi Asmara o il San Giorgio Addis Abeba resta lì, tra le pagine de “L’inattesa piega degli eventi” e sulla sua splendida copertina.
Leonardo Marzorati