Anno d’uscita: 1974
Sito web: https://kraftwerk.com/

Dopo la trilogia d’esordio (“Kraftwerk”, “Krafwerk 2” e “Ralph & Florian”) i due giovani polistrumentisti tedeschi Ralf Hütter e Florian Schneider aggiungono alla formazione Wolfgang Flür e Klaus Roeder, per realizzare con questo rinnovato quartetto il loro quarto lavoro: “Autobahn”. Uscito nel novembre del 1974, il disco è destinato a rivoluzionare la storia della musica. L’elettronica, grazie ai Kraftwerk, diventa un genere musicale commerciale, destinato a condizionare da lì in avanti non solo il Rock, ma anche generi non ancora nati, come la Techno e il Rap.

“Autobahn” è un capolavoro assoluto della storia della musica, così come lo è la sua copertina. L’immagine di presentazione dell’album, disegnata dal pittore tedesco Emil Schult (che collaborerà nel gruppo come paroliere per il brano principale), mostra un’autostrada che si snoda su due vallate. Potrebbe essere l’alba o il tramonto, dato che il sole si scorge appena, mentre irradia l’asfalto con i suoi raggi coperti dalla vegetazione. Il punto di vista dello spettatore è quello del conducente del mezzo. L’autostrada non è particolarmente trafficata, difatti si vedono soltanto due automobili: un Maggiolino Volkswagen bianco e una vecchia Mercedes nera.

Non sono due modelli qualunque. Il Maggiolino (in tedesco Käfer) della Volkswagen è la più importante utilitaria dell’industria automobilistica della Germania. Con la sua carrozzeria tonda, l’auto ricorda proprio l’insetto da cui prende il nome. Il primo modello, voluto con forza da Adolf Hitler in persona, risale al 1938. Il dittatore tedesco voleva un modello di macchina accessibile a tutto il popolo tedesco e la Volkswagen lo accontentò.
Da lì ai giorni nostri, seppur con diversi restyling, il Maggiolino ha fatto parecchia strada, restando un prodotto sempre alla moda. L’auto corvina è invece un vecchio modello della Mercedes Benz 190 C, seriosa berlina guidata negli Anni Sessanta e Settanta principalmente dai borghesi della Germania Ovest. Industriali, banchieri, politici, ufficiali: se il Maggiolino era l’auto della classe lavoratrice, la Mercedes 190 C era quella della classe dirigente.
Ai bordi dell’asfalto domina il verde. Tra erba e conifere, l’impressione è quella di essere su di un’autostrada della Regione Alpina, che si snoda tra Germania, Svizzera e Austria. Alcune fonti parlano dell’autostrada che collega Colonia a Bonn, ma non vi è certezza.

Altri elementi del paesaggio sono un ponte in cemento e un elettrodotto, simboli di un progresso industriale che sta portando negli Anni Settanta la Repubblica Federale di Germania a divenire (o meglio a tornare ad essere) la prima potenza d’Europa. Se la musica popolare vede come principale bacino d’influenza i territori anglosassoni, l’area germanica può vantare la presenza dei Kraftwerk.

L’auto in viaggio resta misteriosa. Vediamo il volante, il cruscotto e una parte del cofano nero, ma non riusciamo a capire di che modello si tratti. L’autoradio sembra essere accesa e lo si intuisce dalla due note disegnate sopra. Forse la radio sta trasmettendo una delle innovative canzoni realizzate da questi quattro ragazzi usciti dal conservatorio.

In fin dei conti la nuova formazione estesa a quattro membri porta i Kraftwerk a uscire da Düsseldorf e dai confini del Nord Reno Westfalia, il Länder di Ralf e Florian. Wolfgang viene difatti dalla Foresta Nera della Baviera, Klaus da Francoforte sul Meno, capoluogo dell’Assia. I quattro rappresentano quindi zone diverse dell’allora Germania Occidentale. Per incontrarsi i nuovi Kraftwerk devono percorrere quei serpenti d’asfalto a doppia corsia che si snodano per la Germania centro meridionale. Probabilmente i quattro non si aspettano il successo internazionale che “Autobahn” otterrà. La fama dei Kraftwerk esce dai confini nazionali. La band diviene caposcuola di una bella fetta di musica che verrà realizzata negli anni a venire in Europa, negli Stati Uniti, in Australia e perfino in Giappone.

I quattro musicisti elettronici sono presenti in copertina, in una foto calamita appesa sul parabrezza. In alto possiamo leggere in bianco sia il nome della band che quello del disco.

Nel 2009 esce un’edizione rimasterizzata di “Autobahn“. Nell’occasione viene cambiata la copertina. La stessa band è cambiata. I fondatori Ralf e Florian ci sono ancora; Klaus ha lasciato i Kraftwerk nello stesso 1974, in contemporanea all’uscita del primo “Autobahn”; Wolfgang è rimasto nel gruppo fino al 1987. Le strade si sono separate.
Dall’asfalto Anni Settanta si passa a un’immagine molto più semplice. Si tratta dal cartello stradale che segnala l’autostrada in Germania. Il colore è quello della segnaletica autostradale tedesca: azzurro con le scritte bianche. Il disegno è semplice e immediato, ma forse non ci suscita quel fascino che aveva trasmesso quella misteriosa autostrada del 1974. I tempi sono cambiati e i Kraftwerk non sono più un oggetto misterioso, ma uno dei bastioni della musica popolare contemporanea.
Leonardo Marzorati