Anno d’uscita: 2016
Sito web: https://www.facebook.com/NordicUnionMusic
Ci troviamo di fronte a uno dei tanti progetti nati nel 2016 della Frontiers Records, ovvero l’album omonimo della band Nordic Union, che nasce seguendo l’onda del sound dell’hard rock melodico più classico. Del gruppo fanno parte Ronnie Atkins, (cantante danese già conosciuto come co-fondatore, cantante ed autore principale della band heavy metal Pretty Maids) e Erik Martensson (cantante della band Eclipse e W.E.T.).
L’artwork in questione risulta a prima vista alquanto tetro e gotico, quasi come se fosse una foto antica trovata in un qualche baule magico, richiamante storie di paura, o racconti adatti agli appassionati di Edgar Allan Poe. Prepariamoci quindi ad un viaggio su un treno che porta lo stesso nome della band, un’esperienza quindi molto personale dove la destinazione forse è ancora ignota, ma il corvo sanguinante che sta in primo piano dinanzi alla locomotiva non promette nulla di buono.
Il treno in questione sembrerebbe uno di quei modelli composto da quattro carrozze d’epoca chiamate “Centoporte”, con 78 posti ciascuna, per un totale di 312 posti a sedere e da una locomotiva. Nelle carrozze “Centoporte” vi erano numerose porte per ogni fiancata; questo per favorire la rapida salita e discesa di ogni passeggero. In Italia furono tra le prime carrozze con cassa metallica, anche se ottenute dalla trasformazione di carrozze con cassa in legno già esistenti.
Le prime avevano un colore “verde vagone”, cambiato poi nel 1935 a “castano” e successivamente assunsero la coloritura “grigio ardesia”. Tra i due elementi che troviamo in questa copertina (formata appunto da un corvo e da un treno) è sicuramente l’uccello quello più in rilievo artistico, ma anche il treno ha la sua parte nell’arte; in particolare c’è un artista che predilige la pittura di questo mezzo di trasporto e stiamo parlando di Francesco Dall’Armi. Prendo come punto di riferimento questo artista in quanto la sua collezione è quella più completa, quella che viaggia un po’ nel tempo, con dipinti caratterizzati da una precisione filologica per i mezzi ritratti, unita alla fantasia di un mondo colorato e fascinoso.
Tornando a noi, al tragitto che stiamo per compiere, bisogna dire che non sarà affatto facile, perché sarà un viaggio pieno di intemperie e di imprevisti, di incontri particolari e di fatti spiacevoli, proprio com’è la vita. La metafora la ritroviamo proprio davanti al treno, di fronte ai nostri occhi, ovvero con questo corvo sanguinante, animale già usato in molti altri progetti, libri e dipinti.
Nel 1994 a questo uccello è stato dedicato un film con protagonista Brandon Lee intitolato proprio “Il corvo” e celebre è questa frase: «Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva, un corvo portava la sua anima nella terra dei morti. A volte però accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose, che l’anima non poteva riposare. Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l’anima, perché rimettesse le cose a posto.»
Già di per sé, col suo piumaggio nero, questo volatile è spesso ormai associato a messaggi infernali e tetri, allegato anche al fatto che è abituato a nutrirsi con carcasse di corpi senza vita e per questo richiama molto l’immagine della morte.
Non a caso una delle forme fisico-materiali predilette dal Diavolo sarebbe proprio quella del corvo. Con l’opera demonologica “Ars Goetia” (che racchiude varie pratiche di magia nera) si dice che Salomone avesse invocato il trentanovesimo demone Malphas. Egli è uno spirito molto potente che governa quaranta legioni di demoni e, se evocato, apparirà inizialmente come un corvo, prima di assumere una forma umana.
Nell’artwork dei Nordic Union il suo significato è ancora più motivato dal sangue che gli cola dal becco. Forse il treno, in realtà, è giunto alla sua destinazione, dopo varie esperienze la vita è trascorsa e ci troviamo ora davanti al Grande Spirito, un tramite insomma abbastanza potente fra il mondo dei vivi e il regno dei morti. Vedo questo uccello come il passaggio dalla vita alla morte e dalla notte al giorno. La canzone che apre l’album (ovvero “The War Has Begun”) identifica al meglio la copertina:
«This is the line
Questa è la linea
This is the place
Questo è il posto
And when we cross it over
E quando lo attraversiamo
All we got is faith»
Tutto quello che abbiamo è la fede»
«This is our call
Questa è la nostra chiamata
It’s our last chance
È la nostra ultima possibilità
And how we hand it over
E come lo consegniamo
With our bloodstained hands
Con le nostre mani insanguinate»
Quando ci si trova ormai al bivio, dobbiamo fare i conti con tutto ciò che abbiamo vissuto, trovarci faccia a faccia con le nostre scelte e cercare di capire, di combattere ciò che siamo stati e forse troveremo, alla fine del viaggio, una forza tale da poter andare avanti e trovare la pace. Il treno è il nostro mezzo per la nostra avventura in vita, i vagoni sono tutte le nostre esperienze, le nostre scelte, ogni persona che abbiamo conosciuto nel bene o nel male può averci reso felici, illusi o tristi; anche noi stessi a nostra volta potremmo aver trasmesso al prossimo serenità o sofferenza.
Il corvo appartiene al presente, la figura al quale ci troviamo davanti durante il percorso, una presenza al quale dobbiamo spiegazioni, una specie di Dio il quale ci dovrà ascoltare e quindi decidere se darci una nuova possibilità o cessare così il nostro cammino.
Antonella “Aeglos” Astori