Oggi, 22 maggio, Bombolo, uno dei caratteristi più famosi del cinema di genere negli Anni ’70-’80, avrebbe compiuto 90 anni.

Franco Lechner, questo il suo vero nome, si guadagnava da vivere come “piattarolo”, vale a dire come venditore ambulante di stoviglie, tovaglie e ombrelli nel centro di Roma quando, nel 1975, fu notato dai registi Castellacci e Pingitore, che lo introdussero nell’ambiente cinematografico e in quello teatrale, nella compagnia del Bagaglino, definendolo “un miracolo artistico”.

Il suo soprannome derivava da una canzone del 1932, “Bombolo”, scritta dal duo BuonavitaMascheroni. La sua recitazione si basava soprattutto sulla fisicità, sulla mimica facciale, sul turpiloquio e sull’uso del dialetto romanesco. Egli conobbe la notorietà come interprete di film comici in qualità di spalla di attori come Pippo Franco e Tomas Milian. Al fianco di quest’ultimo interpretò il memorabile personaggio del ladruncolo “Venticello”, eterna vittima degli schiaffoni del commissario Nico Giraldi, in nove degli undici film della saga “poliziottesca” diretta da Bruno Corbucci. Da “Squadra antifurto” del 1976 a “Delitto al Blue Gay” del 1984, l’accoppiata MilianBombolo resta una delle più amate delle commedie italiane di quegli anni.

L’attore cubano raccontò che il caratterista venne “reclutato” da lui e dal regista Corbucci n una trattoria sul Tevere. Mentre lo osservavano ordinare a gran voce un piatto di spaghetti, i due ebbero l’idea per la celeberrima gag «A cameriè’, arriva ‘sta pizza?», in cui Milian-Giraldi gli assesta il primo di una interminabile serie di esilaranti e sonori schiaffi. Lechner morì il 21 agosto 1987, a soli 56 anni, in seguito ad un arresto cardiaco conseguente ad una lunga malattia.

Bombolo ha lasciato un’eredità sorprendente: non soltanto è tuttora ricordato e apprezzato dal pubblico italiano, ma ha ricevuto tributi di stima e affetto da Quentin Tarantino, che ha affermato di essersi ispirato a lui per i personaggi italiani del film “Bastardi senza gloria”. Eli Roth, interprete di quest’ultimo film e regista a sua volta, ha invece dichiarato di essere «cresciuto alla scuola di Bombolo» e di altri attori della commedia sexy all’italiana degli anni Settanta e Ottanta. Giunto in Italia nel 2004 al festival del Cinema di Venezia, per la presentazione di “W la foca “di Nando Cicero (censurato per vent’anni e finalmente “sdoganato”), Roth salutò il pubblico italiano dicendo «Viva Bombolo!».
Maria Macchia