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Singolo: “Two Minutes to Midnight”
Data d’uscita: 6 Agosto 1984
Di nuovo in guerra, di nuovo Eddie soldato. La divisa è moderna, il fucile anche, il fungone che illumina a giorno non lascia dubbi: guerra nucleare. Facciamo un preambolo. Esiste un orologio, chiamato Doomsday Clock, che indica il tempo che resta all’umanità prima della fine del mondo, e che ha come riferimento la mezzanotte di un ipotetico giorno dell’Apocalisse. Si aggiorna annualmente o in caso di rischio di conflitto nucleare.
Nel 1984, anno di uscita dell’album “Powerslave”, in piena corsa agli armamenti nucleari, l’Unione Sovietica, in occasione delle Olimpiadi di Los Angeles, decide di non far partecipare i propri atleti, replicando allo sgarbo che gli statunitensi avevano fatto loro quattro anni prima non gareggiando a Mosca 1980. La tensione era così alta che portò le lancette dell’orologio a 3 minuti dalla mezzanotte. Ma il fungo atomico e il titolo del brano ci forniscono indizi per risalire ad un’altra data.
1953: Stati Uniti prima e (manco a dirlo) URSS subito dopo, sperimentano la bomba H, a fusione o termonucleare, se preferite, 500 volte più devastante di Hiroshima e Nagasaki. Il rischio di estinzione è serio, tanto che il famigerato orologio in quell’anno segna la mezzanotte meno due minuti.
Gli anni 1984 e 1953 sono allora le due date in cui l’orario si avvicina di più alla fatidica ora della fine del mondo. Se avessero avuto il tempo di aggiornarlo durante la crisi USA-Cuba del 1962, sarebbe arrivata a pochi secondi.
Il rifiuto della logica bellica è il seme di questo brano, che vede nel gesto di indicare “alla zio Sam” di Eddie e nelle bandiere alle sue spalle la presa di posizione degli Iron Maiden sull’argomento. Troviamo infatti i vessilli di quei paesi che erano fisicamente presenti in una qualche guerra in corso o ritenuti responsabili di accendere conflitti.
In sequenza da sinistra a destra:
URSS – Afghanistan: invasione URSS in Afghanistan fino al 1988
Iran – Iraq: in conflitto fra loro
Regno Unito – Argentina: conflitto per le Falkland
USA: considerata guerrafondaia e commerciante di armi, ha la responsabilità indiretta di molti conflitti
Israele: “dici Israele, dici guerra”
Cuba: per aver portato ancora una volta sull’orlo del baratro l’umanità nel 1962
Album: “Powerslave”
Data d’uscita: 3 Settembre 1984
Qui, cari lettori, ci si inchina di fronte ad uno dei capolavori di Derek Riggs.
Il visionario illustratore, partendo da un geroglifico tratto dal libro di Osiride, con la richiesta di Harris di mettere la testa di Eddie in un contesto dell’antico Egitto, inizia a sviluppare il disegno finendo per creare un’intricata trama di simboli e scherzi che rendono il lavoro uno dei più complessi da lui realizzati.
Se volete approfondire questo aspetto della copertina, potrete trovare nell’articolo linkato qui qualche indicazione che fa al caso vostro: https://www.artovercovers.com/2020/07/15/derek-riggs-e-i-simboli-ricorrenti-nelle-copertine-degli-iron-maiden-powerslave-e-live-after-death/ Buona lettura.
Torniamo alla scena che, come detto, prende vita nell’antico Egitto. È il funerale di un Faraone, un corteo sta accompagnando un sarcofago lungo la scalinata che porta all’ingresso di una piramide, ovviamente costruita in onore del Dio-Re per cui si stanno svolgendo le esequie. La statua centrale, che rappresenta appunto il defunto regnante di cielo e terra, ha il volto del nostro zombie preferito, il quale non perde occasione per ricordarci che la modestia non è una sua qualità. Il vertice della piramide è percorso da fulmini. Se l’atmosfera nella parte inferiore dell’illustrazione comunica solennità e pacatezza, in quella superiore trasmette la sensazione che da un momento all’altro un evento eccezionale e dirompente avrà il suo inizio.
La mia idea è che fra poco il Faraone tornerà, attraverso la Piramide, in contatto con l’originaria civiltà spaziale che, in un remoto passato, portò in quella terra le avanzate conoscenze scientifiche e la cultura riconosciute come straordinarie per l’epoca. Speculazioni.
Nota a margine: la copertina assomiglia parecchio a quella dell’album “All’n’All” degli Earth, Wind and Fire.
Quando glielo si fa notare, Riggs risponde che: “La mia è meglio, gli Earth, Wind and Fire non hanno Mickey Mouse!”. Lo si ama perché è un folle.
Singolo: “Aces High”
Data d’uscita: 22 Ottobre 1984
Secondo ed ultimo singolo tratto da “Powerslave” e terzo ed ultimo ritratto di Eddie soldato. Si passa dalla cavalleria a cavallo della guerra di Crimea alla cavalleria del cielo della II Guerra Mondiale. Eddie è in pieno ingaggio con aerei caccia dell’aviazione nemica, che cercano strenuamente di non permettergli di abbattere i propri bombardieri, durante quella che venne definita la Battaglia d’Inghilterra.
Durata da Luglio ad Ottobre del 1940 la campagna di incursioni aeree tedesche nei cieli britannici, volta a fiaccare la resistenza anglosassone in vista di un armistizio favorevole per la Germania, vede Sir Winston Churchill come Primo Ministro per il Regno Unito, eletto da poco, dopo le dimissioni del suo predecessore Neville Chamberlain.
Sir Churchill aveva pronunciato qualche settimana prima dell’inizio della battaglia il famoso discorso da qui è stata estrapolata la parte che possiamo goderci all’inizio del brano.
Eddie è su un aeroplano da guerra, un leggendario caccia britannico Spitfire, diversi proiettili nemici hanno centrato il vetro della cabina, ma niente che possa far desistere il nostro dall’abbattere tutto quello che trova a volare davanti a lui; che sia Icaro o la Luftwaffe, chi se ne frega.
Uno che ha detronizzato il Diavolo, che problemi pensate si faccia per quattro piccioni di alluminio? Il suo ringhio ci fornisce una risposta esaustiva. Eddie è molto patriota. Pare che la sua patria sia la sua unica fede oltre a quella che ha in se stesso. Così, con la divisa, con la piastrina di fissaggio della calotta cranica bene in vista sotto il casco e calvo non lo vedremo più: ci attende un’altra trasformazione.
Fabio Vannucci
…continua al prossimo articolo: https://www.artovercovers.com/2021/05/15/la-storia-di-eddie-the-head-nelle-copertine-dei-singoli-degli-iron-maiden-running-free-e-run-to-the-hills/