Anno d’uscita: 1991
Sito web: https://en.wikipedia.org/wiki/Crime_(band)

Una delle migliori chimere della storia del Punk sono stati i californiani Crime. Nati nel 1976, già alla fine dello stesso anno riescono a pubblicare un disco singolo con le canzoni “Hot Wire My Heart” e “Baby You’re So Repulsive”. Senza mai pubblicare un album e con diversi cambi di formazione, nel 1980 si sciolgono con un attivo di venti canzoni, suonate principalmente nella loro città, San Francisco. Resta nella storia un loro concerto del 1979 al carcere di San Quintino, davanti a una platea di detenuti.

Tutta la loro produzione musicale verrà riunita nel 1991 nella raccolta “San Francisco’s Still Doomed”. San Francisco è stata condannata, e l’esecuzione verrà portata in scena da un quartetto di ragazzi troppo avanti per la loro epoca. Tra i primi nella storia a portare il Punk negli Stati Uniti e i primi in assoluto sulla West Coast, i Crime, spesso sottovalutati, sono stati i maestri di gruppi esplosi nel successivo biennio 1977-1978, come Ramones, Sex Pistols, Damned e Clash.

In copertina sono presenti i quattro musicisti. Sono in realtà molti di più i ragazzi che hanno avuto l’onore di suonare nei Crime, ruotando attorno al frontman Johnny Strike. I ragazzi nella foto non sembrano certo dei Punk inglesi. Siamo nel 1976 e il termine Punk è ancora sconosciuto ai più. Siamo inoltre a San Francisco, quasi una città stato negli USA conservatori degli Anni Settanta.

La città dei tram sali e scendi è governata dal sindaco progressista George Moscone e nel quartiere underground di Castro (uno dei primi della storia mondiale) si raccoglie la comunità gay in fuga dal resto degli Stati Uniti, sotto la guida del consigliere comunale Harvey Milk. Ai gay di Castro guardano certamente i Crime, che durante i loro concerti sono soliti vestirsi da poliziotti, in spregio alle forze dell’ordine che non amano la popolazione del quartiere alternativo di San Francisco. I tanto celebrati Village People, creati nel 1977 quando i Crime sono già sulla cresta dell’onda, prendono spunto proprio dai mascheramenti dei quattro Punk per i loro celeberrimi costumi.
L’ambiguità sessuale è uno degli elementi che contraddistingue i Crime e la loro posa in copertina ci aiuta a capirlo. In un curioso seppia che rende i loro visi azzurri, i quattro musicisti indossano giubbotti di pelle sopra t-shirts: look molto diffuso nella libertina città californiana. Due di loro hanno occhiali da sole, tutti un taglio di capelli Rockabilly Anni Cinquanta, segno che il Punk californiano ha contribuito a quella che forse è stata la prima operazione revival: l’omaggio agli albori del Rock ‘n Roll nella seconda metà degli Anni’70. I Blues Brothers non arrivarono da nulla!

La foto dell’artwork non ha uno scenario casuale. Siamo probabilmente in una stazione di polizia, dove invece che le classiche foto di schedatura, i Crime motteggiano. Anche se il disco è del 1991, la foto risale alla fine degli Anni’70. Siamo agli albori del Punk e forse questi quattro non se ne stanno rendendo conto. Gli stessi Damned, glorificato gruppo Punk inglese, nella copertina del loro “Damned, Damned, Damned” ricordano i Crime, seppur lì il palcoscenico non sarà una stazione di polizia ma una scena da film Anni’20 con le torte in faccia. Qui la recensione della copertina: https://www.artovercovers.com/2015/08/10/damned-damned-damned-the-damned/.
I volti blu mostrano i Crime come una sorta di alieni; degli extraterrestri giunti su una scena musicale dove primeggiano Rock Progressive, Disco Dance, Reggae e Country. Sono i Crime a far propria la lezione di Stooges, Mc5 e New York Dolls, per generare un Rock dai testi scorrevoli e quattro accordi suonati con chitarra e basso alle ginocchia: il Punk. La novità del Punk, come lo era stata la novità di un quartiere gay nel cuore di una metropoli, non piace alle autorità. E difatti, come si vede nella foto di copertina, i Crime vengono messi alla sbarra. Non c’è redenzione per i Crime. La società li ha giudicati come immorali, ma loro, grazie alla musica, hanno ribaltato la situazione, diventando i carnefici della città che li ha accolti. E mentre i politici lavorano per il compromesso (che costerà la vita a Milk e Moscone, assassinati dall’omofobo Dan White), i Crime, in perfetto spirito Punk anarchico, condannano tutti senza fare distinzione.

La copertina di “San Francisco’s Still Doomed” è stata scattata alla fine degli Anni’70, ma solo nel 1991 si presterà a immagine di un disco divenuto cult. Dopo il 1980 i Crime si sono esibiti saltuariamente in concerti in giro per il mondo, Italia compresa. La morte di Johnny Strike, avvenuta nel 2018 a 70 anni, ha chiuso forse definitivamente la storia di una band che può essere considerata a tutti gli effetti come la mamma (i papà stavano sulla East Coast e nel Regno Unito) del Punk.
Leonardo Marzorati