Casa editrice: Bookabook
Sito web: https://bookabook.it/libri/acciaierie-storia-figli-doperai/

La storia narrata nel mio romanzo, riguarda una famiglia operaia, e il “personaggi” principali sono proprio le Acciaierie Ferriere di Modena e Ivano che vi lavora all’interno, una fabbrica abbandonata e poi definitivamente scomparsa. La copertina doveva dare l’idea di come fosse l’ambiente di lavoro… grigio, desolante e claustrofobico. Lo staff grafico di Bookabook è riuscito magnificamente nel suo intento. Nella foto utilizzata si possono intravedere vari aspetti della storia. Il grigiore del luogo, i mucchi di rottami ferrosi e i banchi di lavoro impolverati e abbandonati da tempo. Ma allo stesso tempo in fondo c’è una porta dove si intravede un albero… la speranza, la vita oltre quel luogo di duro lavoro e, a volte, di morte. Da uno dei finestroni, in alto, si intravede pure la luce dei raggi di sole… da qui la caducità della vita e lo spirito dei lavoratori che una volta uscito dal luogo è diventato luce. Ecco, questa è la copertina del libro, e ciò che io vi ho visto. Inutile dire che me ne sono innamorato subito. Me ne avevano proposte altre ed io ero indeciso su due. Mia figlia ha avuto l’onore, e forse anche l’onere, di scegliere quale tra le due. E la sua scelta è stata pure la mia: stesso sangue, stesso spirito.

«Acciaierie ferriere, eccomi! Vi ricordate di me? E di mio padre, di lui vi ricordate?». Sembra una mattina come le altre: sveglia presto, colazione veloce e una sosta lungo la strada per comprare il giornale. Ma la notizia in prima pagina cambia tutto. Stefano non crede ai suoi occhi mentre legge che il complesso delle Acciaierie Ferriere di Modena, dove il padre ha lavorato per anni, verrà demolito. Profondamente turbato, decide di andarne a visitare le rovine prima che tutto sparisca per sempre. E lì, mentre cammina tra i capannoni abbandonati visitati da ragazzo con il padre, i ricordi lo assalgono con dolorosa intensità. “Acciaierie – storia di figli d’operai”  è un viaggio psicologico tra passato e presente, che offre uno scorcio sulla realtà operaia degli anni Settanta, vista attraverso gli occhi di un figlio. Le storie si tramandano da una generazione all’altra e diventano una preziosa eredità. Un romanzo crudo, un’ autobiografia “necessaria” per riportare in vita quella Modena che più non esiste, la Modena degli operai delle Acciaierie Ferriere.
Stefano Pelloni