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Anno 1981. “Killers”. Iron Maiden. Nuovo album, sull’onda del successone del primo e nuovo Eddie. La criniera più lunga, lo sguardo assassino, un’arma in mano, un omicidio. Ora che ci penso no, pare sempre lui. Eh, no invece, guardando neanche tanto meglio, è parecchio più incazzato. Dopo i risultati di “Iron Maiden”, debutto clamoroso, ti aspetti che sia almeno un po’ meno teso. Probabilmente no, il disco suonava male (in effetti l’ingegnere del suono penso sia quello che si aggrappa alla t-shirt di Eddie nella copertina che stiamo esaminando), suonava punk, grezzo e violento.
«Cosa? Hai detto Punk?». Immagino la reazione di Harris; probabilmente avrebbe voluto ripetere live la nuova immagine di Riggs ogni qualvolta gli tornava alla mente o quando qualche incauto glielo ricordava. O magari l’essere morente è semplicemente Paul Di’Anno, silurato dopo l’uscita del disco, chissà. Rabbia quindi, tanta rabbia. E voglia di fare le cose talmente perfette da risultare inappuntabili. Gli Iron non hanno solo voglia di arrivare, vogliono farlo in trionfo.
Le critiche sono un ostacolo al raggiungimento del loro obiettivo. Quindi: »siamo qui, avete visto che sappiamo fare, siamo anche più incazzati di prima, ora si che veniamo a prendervi!». Intanto, se lo desiderate, ci trovate al The Ruskin Arms, il locale là dietro, quello a fianco del Sexy Shop.
Singolo: “Twilight Zone”
Data di uscita: 2 Marzo 1981
“Twilight Zone” non faceva parte inizialmente dell’album “Killers”, almeno per la versione UK. Venne introdotto però nelle versioni per USA e Canada e, successivamente, nella ristampa del 1988. È la prima canzone d’amore degli Iron Maiden. Argomento che, come vediamo, trattano “alla loro maniera”.
La scena in copertina ci presenta Charlotte, la prostituta del primo omonimo album, seduta di fronte allo specchio. Sta osservando inquieta una carta, che sembra far parte di un mazzo di tarocchi, che raffigura il Tristo Mietitore, ovviamente con in pugno il suo arnese da lavoro, la falce. La stessa oscura presenza la si intravede oltre la finestra. Brivido. Alle sue spalle il fantasma di Eddie, che allunga le mani come per cercare di raggiungerla. Lo sguardo del nostro beniamino sembra per la prima volta esprimere un sentimento diverso dalla rabbia omicida a cui siamo abituati. L’espressione è triste, persino angosciata. Forse perché per quanto ci provi, non riesce ad avvicinarsi al suo amore. Già, basta guardare il comodino, alla destra della ragazza, per accorgersi della foto che ritrae Eddie. Erano amanti evidentemente.
La sveglia sul comodino, alla sinistra di Charlotte sta esplodendo, forse ad indicare che il tempo è scaduto. Ma il tempo per cosa? Noi non lo sappiamo, ma Eddie evidentemente sì, la disperazione nei suoi occhi sembra ci voglia comunicare l’urgenza di evitare qualcosa di pessimo che sta evidentemente capitando. Forse vorrebbe avvisarla di un pericolo imminente, rappresentato magari dalla carta che lei impugna. Anche qui una ridda di polemiche, soprattutto da parte della stampa conservatrice, che vuole vedere nella scena solo un uomo che spia una donna poco vestita. Altra accusa di sessismo per gli Iron Maiden, evidentemente infondata. Aggiungo che a Riggs questo disegno proprio non piaceva. Venne completato in fretta e furia in un fine settimana.
L’immagine di Charlotte era ispirata ad un’amica di Riggs, ma il risultato non fu per niente consolante: oltre a non essere somigliante alla conoscente, le sue proporzioni non erano per nulla corrette. La testa, infatti, è decisamente piccola rispetto al corpo. Chi se lo sarebbe aspettato dal talentuoso Riggs un errore così grossolano…
Singolo: “Purgatory”
Data di uscita: 15 Giugno 1981
Di questa copertina due sono le cose:
- È talmente lampante il messaggio che vuole trasmettere che è un giochino capirlo.
- È così di difficile interpretazione che so già che non ce la farò mai a coglierne il significato.
Se mi attengo all’ipotesi 1, da quello che vedo capisco che il Diavolo ha subìto la possessione da parte di Eddie, il quale ora sta riaffiorando da sotto la superficie, distruggendo il suo involucro precedente, come un serpente che cambia pelle. Vi avevo avvisato che il nostro non ha timore a puntare in alto. Se proprio devo azzardare una seconda ipotesi, mi pare che il volto rappresentato sia diviso equamente tra le fattezze del Diavolo e quelle di Eddie. Proseguendo nel dualismo, il Diavolo abiterebbe ovviamente l’Inferno, mentre Eddie sarebbe destinato, come suggerisce il titolo del singolo, al Purgatorio.
Non sto neanche a spiegarvi il casino che alzarono gli apparati ecclesiastici sul fatto che un essere malvagio come Eddie potesse anche solo avvicinarsi al purgatorio, che è anticamera del Paradiso (oltre che dell’Inferno ovviamente). Sapere che un essere così abominevole potesse aspirare alle sfere celesti avrà fatto perdere sonno e senno a più di qualcuno in Vaticano. Ma con il vantaggio di conoscere già la storia, visto che nelle future copertine Eddie ingaggerà una lotta senza quartiere con il Diavolo e, come avrete modo di appurare, ne avrà il sopravvento. Penso che questo artwork sia un’anticipazione di ciò che accadrà nei prossimi lavori di Riggs. Eddie può tutto, siete avvisati.
Fabio Vannucci
…continua al prossimo articolo: https://www.artovercovers.com/2021/01/15/la-storia-di-eddie-the-head-nelle-copertine-degli-iron-maiden-maiden-japan-ep/