Anno d’uscita: 2020
Sito web: http://www.johnlennon.com/
«John era un uomo eccezionale, dotato di grande senso dell’umorismo e capacità di comprensione. Egli credeva che fosse importante essere sempre sinceri e che l’energia delle persone potesse cambiare il mondo. E così è. Ognuno di noi ha la responsabilità di visualizzare un mondo migliore per sé e i per i propri figli. La verità è ciò che noi stessi creiamo. È nelle nostre mani».

Queste parole di Yoko Ono, contenute nella prefazione del libro allegato alla deluxe edition della compilation “Gimme Some Truth”, sono una grande manifestazione di stima e un appassionato tributo al musicista che, 40 anni fa, scomparve prematuramente, tra la disperazione di milioni di fans.  L’8 dicembre 1980, infatti, l’ex Beatle fu ucciso dallo squilibrato Mark David Chapman fuori dalla sua residenza, il Dakota Building a New York, mentre rientrava a casa dopo una seduta di registrazione. Se fosse ancora tra noi, John avrebbe 80 anni, essendo nato il 9 ottobre 1940. Per commemorare questa ricorrenza, il 9 ottobre scorso è uscita “Gimme Some Truth”, una raccolta curata e prodotta da Yoko Ono e dal figlio Sean Ono Lennon, composta da 36 brani appositamente remixati e masterizzati da Paul Hicks tra Los Angeles e gli Abbey Road Studios per la Capitol Records.
Particolarmente significativa è la scelta del titolo, che rispecchia la profonda esigenza dell’artista di autenticità, di verità, di mettere a nudo la propria anima considerando le canzoni come veicoli immediati delle proprie emozioni, della sua visione del mondo e delle sue posizioni nei confronti di problematiche di attualità: la guerra, i diritti delle donne, il razzismo. “All I want is the truth/Gimme some truth” afferma infatti Lennon nel brano del 1971 che dà il titolo alla raccolta. La canzone, originariamente contenuta nell’album “Imagine”, rappresenta un atto di accusa contro i politici corrotti, gli ipocriti e le persone di mentalità ristretta ed è quindi ancora incredibilmente attuale.

“Gimme Some Truth” è stata pubblicata in diverse varianti: CD singolo, doppio CD, doppio vinile e ben due deluxe edition: un cofanetto con 2 CD con un Blu-Ray, un poster e un libro di 124 pagine, e un box con 4 vinili e il poster.

La copertina di “Gimme Some Truth” raffigura il musicista di profilo in bianco e nero. John ha i capelli lunghi legati, barba, occhiali ed indossa un dolcevita nero. Si tratta di uno scatto risalente al novembre 1969, precisamente al giorno in cui Lennon decise di restituire alla regina l’onorificenza MBE (Member of the British Empire) ricevuta nel 1965. Il titolo di baronetto venne da lui rifiutato per una serie di motivazioni, come ebbe a dire egli stesso: «come protesta contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nella questione Nigeria-Biafra, contro il sostegno all’America in Vietnam e contro lo scivolamento di Cold Turkey in fondo alle classifiche». La lettera di restituzione è riprodotta su di una cartolina inserita nel cofanetto della deluxe edition.
La foto originale scelta per la copertina della compilation, scattata negli uffici della Apple, raffigurava in origine John insieme alla moglie Yoko, ma il volto di quest’ultima è stato rimosso. L’intenso ritratto mostra il musicista di profilo, in una posa che forse non lo fa risultare particolarmente attraente, ma che lo rivela nella sua più profonda essenza e autenticità, come a voler personificare il contenuto della canzone che dà il titolo alla raccolta. Curiosamente, una freccia bianca indica l’orecchio di Lennon, forse per sottolineare che ciò che lui voleva idealmente udire era, appunto, solo la verità.

L’artwork di “Gimme Some Truth” è stato curato da Jonathan Barnbrook, il designer che ha realizzato, tra le altre, le copertine degli album di David BowieHeathenReality”, “The Next Day “e l’ultimo “Blackstar” (link alla recensione: https://www.artovercovers.com/2020/01/10/david-bowie-blackstar/) , per il quale ha vinto un Grammy Award. Il lettering del titolo è in caratteri bianchi e oro. Le stesse tonalità vengono riprese nelle immagini, sulle buste e sulle cartoline, con decorazioni dorate.

Particolarmente interessante è il libro di 124 pagine inserito nel cofanetto deluxe – 2 CD. Il volume, curato da Simon Hilton, contiene note su ciascuna delle 36 canzoni attraverso le testimonianze degli stessi John e Yoko e dei loro collaboratori. Le fotografie includono istantanee Polaroid, lettere, testi autografi di canzoni, disegni e altri memorabilia.
L’idea di celebrare l’anniversario della nascita di Lennon con una “massiccia” operazione discografica aveva un precedente: “Gimme Some Truth” è infatti anche il titolo di una precedente compilation, uscita nel 2010.  Si tratta di un cofanetto di quattro dischi organizzati per tematica: “Working Class Hero” contiene canzoni a sfondo sociale e politico, “Woman” è dedicato alle figure femminili e ai legami affettivi, “Borrowed Time” include brani sul senso della vita e infine “Roots” è un tributo al rock ‘n’ roll anni Cinquanta. Sulla copertina compaiono John & Yoko in uno scatto in bianco e nero, in una delle loro “classiche” pose, con alle spalle uno stilizzato panorama newyorkese con la Statua della Libertà disegnata a penna e con il pugno alzato. La particolarità del quadruplo LP/CD sta nel fatto che esso contiene quasi tutte le composizioni della produzione solistica di John, eccettuate una decina, per un totale di 56 tracce.
Insieme a questa raccolta, nello stesso periodo, uscì “The John Lennon Signature Box”, un cofanetto contenente ben 11 album, i 9 ufficiali della discografia del musicista più un disco contenente singoli non usciti su LP e uno di “home tapes”. Di grande impatto il box, tutto bianco, con le lettere di “Lennon” che si aprono su un cielo azzurro con candide nuvole.
Degna di nota fu poi, sempre nel mese di ottobre, la pubblicazione di “Double Fantasy Stripped Down”, una nuova versione dell’album del 1980 in cui alcuni strumenti furono eliminati dal produttore Jack Douglas per dare più risalto alle qualità vocali dell’ex Beatle. Interessante l’artwork, una rivisitazione delle foto originali della cover, per l’occasione disegnate a penna da Sean Lennon, figlio della coppia, per suggerire l’idea di un contenuto essenziale, più “spoglio” e al tempo stesso affascinante.
Ultima uscita del 2010, contemporanea alle precedenti e concepita insieme ad esse come ulteriore tributo al 70mo compleanno di John, fu la compilation di 15 brani “Power to the People – The Hits”, con in copertina uno dei celeberrimi scatti della session fotografica di Bob Gruen realizzata a New York nel 1975, rielaborato con l’aggiunta di uno skyline della Grande Mela disegnato a penna, nello stesso stile di “Gimme Some Truth”. Raccolte e cofanetti furono sapientemente progettati e realizzati sotto la supervisione di Yoko Ono, pertanto gli artwork sono sempre di grande qualità e curati nei minimi dettagli.
Ricordiamo, infine, che “Gimme Some Truth (The Making of John Lennon’s “Imagine” Album)” è il titolo di un documentario del 2000 diretto da Andrew Solt sulla realizzazione del celeberrimo album, ripubblicato nel 2018 in DVD insieme alla versione restaurata del film “Imagine” del 1972.
Il proliferare di uscite discografiche, sia in occasione del recente anniversario sia dieci anni fa, avrà certamente reso felici i fans e i collezionisti più accaniti; al tempo stesso si tratta, nella maggior parte dei casi, di operazioni a sfondo prevalentemente commerciale. Qual è la “pura verità”? Lasciamo che siano i lettori a stabilirlo e, nel frattempo, continuiamo ad apprezzare le canzoni di uno dei musicisti più amati di sempre.
Maria Macchia

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