Anno d’uscita: 2005
Regia:
Danny Boyle
“The Millionaire” (“Slumdog Millionaire”) è il film multipremiato del regista scozzese Danny Boyle, già noto per i suoi “Trainspotting” del 1996 e “The Beach” del 2000. Il soggetto del film, diretto dallo stesso Boyle con la collaborazione della regista indiana Loveleen Tandan, è tratto dal romanzo di Vikas Swarup “Le dodici domande (2005), che trae a sua volta ispirazione dalla vera storia dell’ex Maggiore dell’esercito inglese Charles Ingram.

Slumdog Millionaire” (“Milionario degli Slum, Milionario Pezzente” è una possibile traduzione del titolo originario) ha ottenuto 10 candidature all’Oscar 2009, aggiudicandosi ben 8 statuette. Il motivo di questo successo sta nel fatto che il film racconta una favola a lieto fine, la favola di Jamal Malik. Jamal è un ragazzo cresciuto nelle baraccopoli di Mumbai (fino al 1995 era Bombay) che ha avuto una infanzia a dir poco difficile, fatta di povertà, schiavitù, incontri con pericolosi criminali e fughe, nonché la perdita del suo primo amore. Per salvare il suo primo amore, Jamal partecipa appena diciottenne all’edizione indiana del quiz show “Chi Vuol Essere Milionario” con l’intento di vincere il montepremi finale per riscattare la sua amata dalla “protezione” di un pericoloso criminale.
L’immagine della locandina ci colloca immediatamente al centro della storia d’amore fra i protagonisti: Jamal e Latika, si guardano sorridendo, cosparsi di coriandoli, con un treno alle spalle. Jamal guarda Latika, suo amore infantile mai dimenticato. Dopo averla incontrata, persa, ritrovata e perduta di nuovo, Jamal partecipa come concorrente a “Chi Vuol Essere Milionario”. Il ragazzo conosce molte risposte, anzi troppe e il presentatore Prem Kumar (Anil Kapoor) ritenendolo troppo povero e ignorante per poter rispondere esattamente, lo accusa di imbrogliare e lo fa arrestare. Al poliziotto che lo interroga e lo tortura, Jamal racconta una storia incredibile, la sua. A dimostrazione che l’esperienza di vita a volte conta più della mancata istruzione scolastica.

La domanda finale, l’ultimo step per conquistare i 20 milioni di rupie riguarda i “Tre Moschettieri” – il libro di Alexandre Dumas. Il conduttore chiede a Jamal qual è il nome del terzo moschettiere, dopo Athos e Porthos. Jamal non conosce la risposta (o forse sì) ma chiede l’aiuto da casa: dall’altro lato del telefono si aspetta Salim e invece risponde Latika, la quale a sua volta non sa che dire. Sebbene alla fine Jamal indovini scegliendo a caso una delle lettere, è il suo passato che lo conduce alla risposta. La prima volta che Jamal e suo fratello maggiore Salim incontrano Latika, fu proprio Jamal a suggerire che la ragazzina potesse diventare il terzo moschettiere: Jamal, Salim e Latika, uniti contro le avversità, proprio come Athos, Porthos e Aramis. Così alla domanda sul nome del terzo moschettiere, il giovane sceglie l’opzione “A”, come Aramis. E vince il premio finale!
I coriandoli che cadono sulla coppia nell’immagine del poster fanno pensare ai festeggiamenti per la vincita economica di un ragazzo venuto dal nulla, (ben 20 milioni di rupie), ma la vera vittoria per Jamal Malik è di aver ritrovato e riconquistato il cuore di Latika. Questo è dimostrato da un simpatico dettaglio: sul manifesto possiamo leggere una domanda, proprio come se fossimo noi i protagonisti del gioco a Quiz:

«Jamal deve rispondere alla domanda finale per vincere 20 milioni. Come è arrivato fin qui?»
– Astuzia
– Inganno
– Coraggio
– Amore
Sicuramente con astuzia e coraggio, io credo. Col suo passato, con le sue esperienze non facili. Ma sul poster, la risposta con la spunta rossa è l’Amore, perché è stato il motore per la partecipazione al quiz show. Ma vediamo chi sono i protagonisti del manifesto: Jamal è interpretato da Dev Patel che nel 2016 è stato protagonista di un altro film straordinario: “Lion – La Strada Verso Casa”, diretto da Garth Davis. L’attrice femminile che interpreta Latika è Freida Pinto: il set fu galeotto per entrambi: si innamorarono e formarono una coppia per ben 6 anni.
La storia d’amore non è l’unico punto di attrazione del film: sotto la lente di osservazione dello sceneggiatore Simon Beaufoy ci sono le contraddizioni dell’India fra poveri (sempre più poveri) e ricchi (sempre più ricchi), le guerre fra religioni, e la storia di due orfani, Jamal e Salim (Madhur Mittal), cresciuti nella medesima situazione di povertà e di stallo ma venuti su con due personalità opposte che determineranno i loro futuri, così diversi. Entrambi si dibattono per uscire dalla situazione di difficoltà e diseguaglianza nella quale versano ma Salim è più realista e disposto a scendere a compromessi, mentre Jamal è un idealista onesto e si prefigge come unico obiettivo di ritrovare il suo amore perduto e ricongiungersi con lei.

Il film racconta con una serie di flashback il passato dei due fratelli e del loro incontro con l’orfana Latika. Questo passato, anche se difficile, conta molto. Episodio dopo episodio, Jamal recupera pezzi della sua vita difficile: ad ogni domanda del quiz, gli tornano in mente gli episodi collegati alla sua infanzia e incredibilmente ogni cosa combacia, fino alla domanda finale, che riguarda le relazioni più stabili: la fratellanza, le amicizie, l’amore. Sono proprio questi gli argomenti trattati dal film.
Il treno alle spalle della coppia sul manifesto, è un treno della mitica Indian Railway e la location è la stazione ferroviaria di Chhatrapati Shivaji (un tempo chiamata Victoria Terminus) di Mumbai, una delle stazioni ferroviarie più trafficate dell’intera nazione, che dal 2004 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità. In questa stazione ferroviaria si svolge la scena dell’epilogo in cui i due giovani si riuniscono finalmente dopo tante peripezie. Ma il treno ha un valore altamente simbolico.
L’infanzia dei fratelli Malik si svolge su un treno in continuo movimento, loro giocano, corrono sul treno, sanno stare in equilibrio sul suo tetto, fanno piccoli lavoretti sul treno, si arrangiano come possono. Mangiano, dormono, si parlano del futuro. Insomma il treno rappresenta la loro “Casa”. Oltre a rappresentare la casa di Jamal e Salim il treno rappresenta un viaggio, un passaggio dalla miseria alla ricchezza una linea di confine che divide due mondi; gli integralisti indù varcano il confine armati e Jamal e Salim restano orfani. Quindi il treno rappresenta il confine fra il bene e il male, fra la miseria e la ricchezza, la separazione fra classi sociali.
Al film “The Millionaire” non manca proprio nulla: impeccabile la fotografia di Anthony Dod Mantle e travolgente la colonna sonora. La canzone più ballata e famosa èJai Ho!” una canzone scritta in hindi da A.R. Rahman e Gulzar, ed interpretata da Sukhwinder Singh e Rahman (Oscar per la migliore canzone). La parola Jai Ho può essere tradotta come “Vittoria”, ma anche come elogio, saluto o Hallelujah. Una piccola curiosità: sia nell’immagine di locandina, che in diverse scene del film Latika indossa il colore giallo, che è il famoso Giallo India.

Sappiamo che in India si fa un uso simbolico dei colori, ovvero ciascuno indossa un colore per trasmettere delle caratteristiche ben precise. Ad esempio, il Blu è “Il colore del Cielo”, è un colore spirituale. Il Rosso rappresenta la forza e la vitalità. Il bianco è un simbolo di purezza e sacralità . Nella cultura induista il giallo simboleggia il pensiero e la concentrazione mentale.
Il giallo dorato ha un significato spirituale ed è spesso usato nelle cerimonie religiose perché considerato di buon auspicio per le spose in quanto simbolo di prosperità. Possiede il potere di scacciare la paura e la preoccupazione. E considerando l’happy ending del film direi che ha funzionato!
Sara Riccio