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Singolo: “Running Free”
Data di uscita: 8 Febbraio 1980

Come avevamo detto nel primo articolo pubblicato, Derek Riggs aveva già dipinto lo spirito malvagio che finirà nella copertina degli album degli Iron Maiden. Per il primo singolo dovrà però ancora rimanere nell’ombra, in attesa di essere rivelato al momento opportuno.

E infatti, proprio nell’ombra lo troviamo, con un solo braccio; nella sola mano rimasta brandisce una bottiglia rotta, con un fare minaccioso e tanto sinistro da far fuggire un ragazzo, in quel momento sfortunatamente presente nel vicolo, a gambe levate. Solo che non si accorge che va incontro probabilmente sempre ad Eddie, di cui si vede solo un braccio questa volta. Del volto, oscurato, l’unico elemento visibile sono gli occhi: luminosi e diabolici. Sul muro in fondo al vicolo qualcuno ha scritto con lo spray nomi di band “vagamente” noti: Led Zeppelin, Judas Priest, Scorpions, AC/DC e Sex Pistols.

Perché quei nomi, chi è il ragazzo che scappa?

Il ragazzo sembrerebbe essere Paul di’Anno, (già lo volevano licenziare prima dell’uscita dell’album – n.d.a.). Le band, difficile dire se fossero amiche o nemiche, anche se la presenza dei Sex Pistols, visto l’odio per il punk di Harris, qualche indizio lo dà. A mio parere il ragazzo rappresenta proprio i gruppi citati nell’elenco sul muro. Gli Iron Maiden, affamati di successo, sembrano volerli ammonire, avvisandoli: «Voi dell’elenco! Sì, proprio voi: stiamo venendo a prendervi, ovunque siate, non avrete via di scampo!».

Album: “Iron Maiden”
Data di uscita: 11 Aprile 1980E finalmente eccolo, in tutta la sua bellezza. Lo sguardo vuoto, forse stupito nello scoprire un nuovo mondo che lo circonda. Magari ha solo bisogno di un momento per adattarsi. Ma è lui, è lo stesso essere diabolico che abbiamo visto nel vicolo, da cui magari è uscito. Magari il ragazzo è scappato. Magari lo sta solo osservando allontanarsi, pensando: «tanto ti becco, puoi giurarci». Riggs: «Eddie ti presento il Mondo; Mondo, ti presento Eddie». Da ora in poi le cose non saranno più le stesse, la musica non sarà più la stessa. La cresta punk si intuisce, si può immaginare come era prima del riempimento tricologico. La periferia che si vede alle sue spalle è l’ambiente dove si è forgiato il punk, da cui gli Iron Maiden vogliono allontanarsi. Che lo stia facendo anche Eddie in qualche modo, allontanarsi dai quei luoghi intendo? Va segnalata la prima parte della Charlotte Saga, che inizia in questo album con il brano “Charlotte the Harlot” e proseguirà con “22 Acacia Avenue” (“The Number of the Beast”), “Hooks in You” (“No Prayer for the Dying”) e “From Here to Eternity”(“Fear of the Dark”).
Fabio Vannucci

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