Anno d’uscita: 1983
Sito web: https://en.wikipedia.org/wiki/Samhain_(band)
Correva l’anno 1983, i Misfits pubblicano il loro ultimo lavoro insieme: “Earth A.D./Wolfblood”. La mente di Glenn Danzig è però già proiettata a quello che sarà il “dopo Misfits“, stanco dei fratelli Caifa (il bassista Jerry Only e il giovane chitarrista Doyle) e della loro volontà di mescolare al sound della band elementi commerciali, prendendo come punto di riferimento i Van Halen, band che Danzig letteralmente detesta. Fedele al suo spirito indomito, decide che quello sarà il suo ultimo album con i Misfits e, aiutato dal roadie e amico Eerie Von (che prenderà il ruolo di bassista) fonda il progetto Samhain.
La base per iniziare è proprio l’ultimo lavoro dei Misfits, le cui sonorità hanno assunto, rispetto il precedente “Walk Among Us”, una impronta volutamente più cupa, facendo da base di quello che di lì a breve sarà denominato Hardcore. Del resto, “Walk Among Us” era un album fine a se stesso, un tributo al cinema horror ed alle sue iconografie classiche, che senso avrebbe avuto proseguire su quella strada finendo inevitabilmente con il riciclarsi? Già in “Earth A.D./Wolfsblood” le liriche era improntate su un horror di matrice più esoterica e reale, sconfinando più volte in un manifesto di ribellione sociale, tanto caro al punk di prima generazione.

La copertina non lascia spazio a fraintendimenti ed avvisa l’ascoltatore su quello che troverà al suo interno: Danzig ha deciso di fare sul serio. I nostri si presentano in un atteggiamento tutt’altro che amichevole, ricoperti di sangue in uno sfondo nero. Riflettendo sul passato di Danzig ed alle vicissitudini che lo hanno portato a fondare una nuova band, verrebbe da pensare che il sangue di cui sono coperti sia quello del cadavere dei Misfits. Ma era sangue vero? Domanda che nel 2020 potrà sembrare sciocca, ma che tra i fan di Danzig ha sempre alimentato la leggenda che sì, era sangue vero, di uomo prima, poi di maiale, poi di cavallo; la provenienza cambiò svariate volte nel corso degli anni.
Interpellato a tal proposito un gentilissimo Eerie Von (artista come pochi, sempre generoso di risposte verso i fan curiosi) mi ha detto che era “banalissimo” sangue finto. É possibile oltretutto vedere in molte foto dell’epoca la band esibirsi dal vivo ricoperti dalla stessa sostanza appiccicaticcia, espediente scenico a suo dire usato poche volte proprio per questo motivo: «rischiava di rovinare gli strumenti, poi tra sudore e sangue finto si diffondeva nell’aria un odore nauseabondo e dolciastro. Era insopportabile».
Ma i Samhain erano così diversi dai Misfits? No, non in questo album almeno. Sempre secondo Eerie Von, alcune canzoni del disco in verità erano state inizialmente concepite per i Misfits, quando ancora Glenn, Jerry e Doyle andavano d’amore e d’accordo. Prima che ai fratelli Caifa, forse stanchi di essere un fenomeno underground di nicchia, venisse in mente di accordare gli strumenti vero lidi più armonici ed “innocui” musicalmente.

“Black Dreams”, “All Murders, All Guts, All Fun”, “He-Who-Can-Not-Be-Named” non sfigurerebbero accanto ad altri classici dei Misfits. E bene si sposano con la vera essenza dei Samhain, nei brani volutamente più cupi come “Macabre”, “Thee Howl” o “Archangel”, scritti appositamente per il disco e che saranno la base dei loro futuri lavori.

Ma Danzig è  un sentimentale, per quanto considerasse a suo tempo i Misfits finiti, ha comunque registrato con i Samhain una superba nuova versione di “Horror Business” (divenuta “Horror Biz”), riuscendo a sposare i suoi vecchi ardori horrorifici con la musica dei Samhain. Matrimonio che ripeterà in altre circostanze, del resto, il primo amore non si scorda mai, anche se finito tra litigi, polemiche e, nel suo caso, avvocati per la spartizione dei diritti. Una lite che si trascinò per tutti gli anni’80, gli anni’90, fino al 2015, l’anno della reunion. Ed un amore, quello di Danzig per i Misfits, che non si affievolì mai, dando l’impressione che la sua repulsione a parlare di loro abbia più in comune con una delusione romantica che vili questioni economiche.

A riprova di questo, una curiosità che emerge da una antologia degli anni’90, la “Collection 2”. Il disco contiene alcuni brani di “Walk Among Us” registrati dai Samhain a metà anni’80, sebbene nessuno di loro sia stato accreditato. Si viene a scoprire che era interesse di Danzig ri-registrare per intero “Walk Among Us” con i Samhain, salvo poi un ulteriore inacidimento della lite con Only ed una nuova azione legale contro ogni proposito in merito.
In definitiva, non è un disco per tutti. Un fan dei Green Day o degli Offspring di oggi potrebbe trovare indigesta questa incarnazione del punk. Ma è e rimane una indubbia pietra miliare, che ha traghettato il genere fino ai giorni nostri ed ha sicuramente influenzato le nuove leve post anni’80.
Francesco I.