A Milano si celebra Ugo Nespolo. Classe 1941, divenuto da diversi anni un artista a tutto tondo di fama internazionale, Nespolo è celebre per le sue forme e i suoi colori e quell’ironia da sempre carattere fondante di quasi tutte le sue opere.
A Palazzo Reale fino al 15 settembre sarà possibile ammirare alcuni tra i suoi più celebri lavori esposti nella personale gratuita “Nespolo fuori dal coro”. Tele, sculture, giochi numerici e di parole, collages, pubblicità, loghi, film: Nespolo ha spaziato dall’arte povera alla pop art, fino alla videoarte. A un creativo di questo genere non potevano mancare le locandine e le copertine di dischi.

Sul fronte locandine, i film ad avere l’onore di beneficiare del tocco di Nespolo nei poster pubblicitari sono ovviamente i suoi. Si tratta di film sperimentali, al confine tra l’arte concettuale e il surrealismo cinematografico. Interpreti delle pellicole di Nespolo sono spesso suoi colleghi.

Nespolo alla fine degli anni sessanta si trasferisce a Parigi, dove incontra Man Ray. Sarà proprio l’anziano pittore e fotografo surrealista  ad avvicinarlo maggiormente alla settima arte. Da artista della Galleria Schwarz di Milano, Nespolo ha conosciuto i più promettenti maestri dell’arte povera e dell’arte concettuale: Enrico Baj, Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto, Boetti e Mario Merz. Questi pittori e scultori saranno i protagonisti di alcuni film di Nespolo.
Si tratta perlopiù di documentari, gli avamposti della videoarte non ancora esplosa come genere artistico.  I suoi lavori, dopo aver ricevuto gli applausi degli addetti ai lavori, verranno proiettati al Centro Pompidou, il baricentro europeo dell’arte contemporanea.
Nelle locandine Nespolo scherza come meglio sa fare. In quelle esposte a Milano vediamo un’invitante donna nuda, quasi una modernissima “Maya Desnuda” di Goya o una “Venere in Pelliccia” il cui fondo schiena tende ad abbracciare lo spettatore. Nespolo inserisce immagini surreali o luci al neon: i suoi lavori sono opere d’arte che celebrano a loro volta l’arte.
Come in un gioco di scatole cinesi, nelle riprese di Nespolo l’arte entra nell’arte. Anche attraverso le locandine dei film dell’artista piemontese si può capire il valore delle sue opere.

Più colorate e in linea con il suo tratto, divenuto ormai modello di riferimento (con tutti i suoi pro e i suoi contro), sono le copertine commissionate per dischi musicali. Se Fontana ha i tagli, Boetti le bandiere, Pistoletto le persone allo specchio e Botero le figure grasse, Nespolo ha i numeri e le forme geometriche colorate. Sono proprio questi i caratteri inconfondibili delle copertine dell’artista. Tra i dischi commissionati a lui per la copertina ci compilation di jazz e di musica classica, ma anche opere di cantautori italiani come “Luna Nuova” di Fabrizio Zanotti e “Sconfinando” di Giorgio Conte.
La mostra è gratuita e se passate da Milano una visita alle stanze di Palazzo Reale è d’obbligo.
Leonardo Marzorati