Anno d’uscita: 1963
Sito web:
https://it.wikipedia.org/wiki/Hank_Mobley
La copertina dell’album “No Rooms for Squares” inciso dal sassofonista tenore americano e compositore hard bop e soul jazz Hank Mobley, è parte di una vastissima serie di copertine entrate nella storia del cover design pubblicate dalla Blue Note Records.

La Blue Note è stata una delle etichette jazz più rinomate negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e ha pubblicato un gran numero di album jazz molto influenti a livello stilistico, in particolare di musicisti di grande talento dell’epoca. Vi sono incluse leggende del jazz come John Coltrane, Bud Powell, Miles Davis, Thelonious Monk e Ornette Coleman. Blue Note era celebre per l’alto livello artistico e l’eccellente qualità del suono delle registrazioni. La maggior parte delle registrazioni classiche su Blue Note sono state incise dal fonico Rudy Van Gelder nel suo studio. La carriera di molti noti musicisti jazz come Art Blakey, Horace Silver, Herbie Hancock, Lou Donaldson, Stanley Turrentine, Wayne Shorter e altri è indissolubilmente legata al nome Blue Note.

Ma la Blue Note Records ha rivoluzionato anche il cover design. In special modo si è rivelata di enorme impatto la coproduzione artistica tra il fotografo, cofondatore e proprietario del label Francis Wolff e il grafic-designer Reid Miles! Infatti quest’ultimo ha concepito circa cinquecento copertine di dischi per la Blue Notes Records in 15 anni, integrando spessissimo le fotografie scattate per strada o dal vivo di Wolff, nelle sue opere. Sembra lecito affermare che anche se grandi artisti come Andy Warhol e Harold Feinstein hanno lavorato per Blue Note, è Reid Miles nel ruolo di art director che ha permesso all’etichetta di abbinare e fondere il suo leggendario “Blue Note sound” con lo stile del design delle copertine.

La cover di “No Rooms for Square” ne è un bellissimo esempio. Essa utilizza il cosiddetto pull back effect. L’immagine prescelta è un ritaglio di una foto più larga scattata da Wolff nei pressi di un’entrata di una stazione metro con ringhiere fatte di cerchi di metallo.
Osservando l’immagine originale ci si rende conto dello straordinario occhio di Miles che ritagliando la foto, ovvero “zoomando” nel cerchio che racchiude il volto del musicista, realizza un bellissimo effetto grafico per la cover! Isolando questa parte e applicando un tinta gialla, Miles apre un dialogo con il titolo dell’album. “No Rooms for Squares”, ovvero “nessuno spazio per quadrati” viene tradotto visivamente con la valorizzazione del cerchio attorno al viso del artista jazz, negando al contempo i quadrati in cui sono incastrati sia la copertina intera che il titolo! La sigaretta invece allude allo strumento che suonava Hank Mobley, ovvero il sax tenore, uno strumento a fiato. Il giallo spento della tinta da all’immagine un effetto vintage e epico.

Per concludere: Reid Miles ha combinato colorazione, tipografia e fotografia come nessuno aveva mai fatto prima, incarnando elegantemente la “freddezza” della musica contenuta nelle copertine con un simbolismo astratto e innovativo. A differenza delle copertine dei cd, la superficie di una copertina di un disco longplay dell’epoca dava a un progettista come lui una tela sufficientemente grande. Miles tendeva a utilizzare le foto dei musicisti jazz, o tagliate molto strette e usate molto grandi (come nella cover presentata qui) oppure molto piccole, collocandole ad angoli insoliti sulla superficie.
Tipico del suo stile era poi la combinazione di queste foto con grandi e spessi blocchi di vernice e un uso creativo dei caratteri tipografici, di solito grandi lettere maiuscole Sans Serif. Si nota anche una netta preferenza per il contrasto e l’asimmetria. Un linguaggio visivo suggestivo e perfetto per evocare la musica jazz promossa dalla Blue Note Records!
Fabian von Unwerth