Anno d’uscita: 1969
Sito web: http://www.pinkfloyd.com/
La copertina del quarto album di una delle experimental e psichedelic rock band più incisive della storia della musica, i Pink Floyd è una fotografia che usa il cosiddetto infinity mirror effect. Nell’immagine di “Ummagumma” vediamo almeno cinque volte una scena praticamente identica con i quattro membri del gruppo di allora (già senza Syd Barett sostituito da David Gilmour), che si posizionano tra una stanza e un parco o grande giardino in maniera analoga.
In ogni immagine i quattro si scambiano la posizione. La scena si ripete in uno specchio appeso sul muro a sinistra dell’uscita di una stanza che ci apre la visuale per il “di fuori”. All’interno della stanza, vediamo per terra davanti al muro delle lettere bianche appoggiate in modo da comporre il nome della band: Pink Floyd. La cover di un vinile di GiGi, “Original Cast Soundtrack Album” del 1958 è appoggiata al muro e un gran bottiglione di vetro entra in scena dalla destra. All’interno di esso sembra esserci una pianta.
La foto ha un’estetica vintage, leggermente sbiadita, con tonalità ingiallite e verdognole, il simbolo cromatico per disordine e follia! Il volto della persona che siede sulla soglia, sta sempre in penombra, sentiamo il suo sguardo penetrante senza però poter vedere bene gli occhi. Altri personaggi, fuori nel parco sono invece ben illuminati dalla luce naturale, creando un forte contrasto. Ma l’artwork non vive solo dell’infinity mirror effect e del contrasto ma anche attraverso la profondità di campo, che viene esaltata dai diversi piani su cui si posizionano i quattro membri del gruppo, riprendendo il motivo conduttore dell’infinity mirror effect appunto.
Il verde nel bottiglione comunica con il verde delle piante sullo sfondo. L’opera rende appieno il contenuto musicale di un album transitorio ma comunque storico visto che propone opere indimenticabili in versione live come “A Saucerful Of Secrets” e “Set The Controls For The Heart Of The Sun”. Ci confonde, ci invita a studiare e ha un che di cupo, indecifrabile e surreale: la realtà rappresentata si ripete nello specchio. Ogni volta è uguale ma comunque diversa. Psichedelia visiva! Ma c’è ancora di più da raccontare. La copertina è stata variata anche a seconda dei paesi di pubblicazione. In Canada, abbiamo una versione con il vinile totalmente bianco e senza scritte mentre nella copertina pubblicata in Australia il vinile manca del tutto.
Fabian von Unwerth
Articolo correlato: