-Introduzione a domande a cura di Sara “Shifter”Pellucchi-
Dopo l’articolo Speciale di presentazione scritto da Paolo Crugnola in data 01/01/2018, se volete conoscere ancora di più l’originale mondo dei Blut ecco qui di seguito l’intervista fatta al frontman Alessandro che vi svelerà le loro ulteriori curiosità artistiche.
Ciao Alessandro e benvenuto su Art Over Covers! Iniziamo con la prima domanda: quant’è importante secondo te l’immagine per la vostra musica, o per la musica in generale oggigiorno?
L’immagine per noi è circa il 50%, proprio perché ci presentiamo come personaggi steampunk fatti e finiti, di conseguenza ci preoccupiamo di produrci e gestirci il personaggio ed il suo vestiario ed in parte anche immaginario. Per quello che è l’attuale situazione musicale, indipendentemente dal genere, è il mercato che richiede molta “immagine” e molta cura della stessa.
Quindi, come avete “costruito” la vostra immagine peculiare a livello di costumi e scenario? Ci sono state delle “fasi” particolari? Dei “lampi di genio” istantanei?
Essendo io uno dei fondatori di Steampunk Italia ho avuto, ed ho, i “numeri” per ragionare sullo spettacolo live come per alcune grafiche e sull’immaginario per la band. Diciamo che per “fasi” ci sono state direi una prima fase di organizzazione e valutazione dei personaggi per gli altri membri della band, che non sono avvezzi al genere letterario steampunk, quindi la prova costume relazionata al “personaggio” scelto tra quelli possibili in relazione allo steampunk. Quindi ragionare su cosa poteva essere un personaggio tipico del fantascientifico vittoriano quali il mad doctor, ovvero lo scienziato pazzo in ogni sua versione (dallo scienziato avvezzo alle teorie di Tesla a quelle del rianimatore alla Lovecraft o alla Mary Shelley), l’avventuriero, l’ingegnere, il viaggiatore del tempo, il pirata dell’aria, il militare, l’eventuale mistico e/o spiritista, il cultista e variabili sul tema. Poi possiamo avere delle variabili aggiuntive se si prende in considerazione le steampunk americano e non europeo. Per la faccenda delle grafiche stessa cosa e come gestire le copertine. Per i “lampi di genio” non saprei… Nel senso che ne ho un tot ogni volta e spesso non sono neppure consequenziali, quindi potrebbero esserci stati accavallamenti di idee e di opzioni ed opportunità musicali e non.
Chi ha curato il vostro artwork? Puoi descriverci le copertine di “Inside my mind pt.I” e “Inside my mind pt.II”e raccontarci come è stata elaborata la fotografia?
La copertina di “Inside my mind pt.II” l’ho scelta tra le foto fatte da Melissa Ghezzo, che è appassionata di Urbex, e le ho chiesto se potevo usare quella foto e lei mi ha dato. Quindi ho interpellato Davide Cicalese, cantante dei Furor Gallico, per le grafiche e per la post produzione. Ho chiesto di dare il senso di disagio e di distorsione visiva ed ha fatto lui, ammetto che non ho proprio idea di cosa abbia fatto con Photoshop. Come del resto anche le grafiche interne le ha fatte Cicalese dando rimandi legati a quelli che erano le canzoni inserite nel cd. Per “Inside my mind pt.II” abbiamo avuto un paio di problemi tecnici nei primi momenti di gestione delle grafiche e abbiamo salvato in corner grazie a Danilo Rotolo, caro amico chitarrista e tatuatore, che con il suo collega di studio Nico hanno fatto: Danilo il disegno a china e colorato coi pantoni in copertina, poi post prodotto da Stefano Corona; Per il disegno di Nico invece siamo, pur rimanendo sullo stesso soggetto, con tecnica ad acquarello ed è di fatto il disegno del cd e dell’interno della custodia. Per le grafiche del cd abbiamo usato delle foto fatte in un set fotografico da Stefano Forensi e posto prodotte da Stefano Corona e queste erano a corollario dei testi delle canzoni ed alcune erano correlate per scena e posa al tema delle canzoni. Anche in questo caso le opzioni di post produzione fatte da Stefano Corona non le abbiamo seguite, alla fine abbiamo solo valutato il “prodotto finito”.
Quella dei Blut, è musica che si concentra sulle malattie mentali, però si corre il rischio di scervellarsi anche a volerla per forza racchiudere in una definizione. Proviamo allora l’esperimento contrario: non tentiamo di circoscriverla, ma indaghiamone invece le prossime estensioni. Dicci: quali altre sfumature e influenze potrebbero toccare in futuro la vostra musica e il vostro immaginario?
Le influenze sono le più disparate, si passa da materiale più prettamente elettronico, dubstep EBM e similari, a parti più dark wave vecchia scuola fino a passare per il gothic metal classico afferrando in modo massivo le nostre radici nell’industrial e non disdegnando né il classico metal oppure in alcuni passaggi vagamente prog. Per ora abbiamo deciso di rimanere fedeli all’origine del progetto ovvero “libera espressione artistica”. Se poi vogliamo ci sono una serie di variabili non da poco con le influenze Steampunk che possono aiutarci a poter “infettare” ancora di più il nostro suono, non escluderei che si possano avere nel prossimo futuro ulteriori variabili rispetto ai primi due album di inediti ed all’album di remix electro dark uscito a maggio scorso.
Ma se Lombroso vivesse ai nostri giorni, e vi esaminasse alla luce delle sue teorie, cosa concluderebbe secondo te? (oh, si fa per ridere, eh?!) Raccontaci qualcosa del vostro del photoset “insane pic nic” nel parco della Villa Toeplitz di Varese. Un nostro redattore, che abita da quelle parti, appena ha visto le foto, è stato preso dall’entusiasmo e ci ha descritto il carattere pittoresco del parco specificando minuziosamente anche i fili d’erba non allineati con il Meridiano di Greenwich. Come è stata invece per voi quella foto-session in quell’ambientazione? Quali emozioni vi ha portato?
Se Lombroso vivesse ai nostri giorni… il problema è capire se fosse nella prima parte della sua vita oppure verso la fine. Se fosse nei primi momenti non credo che saremmo salvi dal “manicomio” o dalla galera, nell’ultima parte della sua vita forse ci saremmo salvati almeno la galera. E direi che comunque saremmo a fortissimo rischio di manicomio. Abbiamo scelto la scalinata del parco, come primo luogo e la cappelletta li vicino, perché aveva ed ha un portentoso immaginifico vittoriano ed è stato assolutamente spettacolare poter avere quel parco “tutto” per noi, esclusi un paio di altri foto set di altra natura che ruotavano intorno a noi(set fotografici a un bovaro bernese ed unno ad un labrador). Di fatto volevamo dare con quel set fotografico una ulteriore immagine nostra ed essendo legata ad un “pic nic” morboso abbiamo trovato una quadra anche per le scelte di post produzione. Il set è stato un mix tra un pic nic vero e proprio, a fine set abbiamo fatto pranzo li, ed una espressione dell’immagine di Blut coerente a noi. Inoltre ci sono alcuni particolari che collegano il vecchio lavoro con quello che uscirà prossimamente. Invito tutti i vostri lettori, e anche voi della redazione, a scovare questi indizi.
Allarghiamo il discorso… ti è mai capitato di acquistare un disco solo per l’immagine della cover? Se sì, quali?
Ho una lunghissima lista di album comprati solo per la copertina, molti dei quali sono stato acquisti spettacolari, alcuni raccapriccianti.
Parto coi spettacolari:
Sopor Aeternus: “The inexperienced spiral traveller”
Type o Negative: “Bloody kisses” e “The origino f the feces”(la versione non censurata)
Susperia: “Vindication” e “Predominance”
Naglfar: “Pariah”e “Sheol”
Asmegin: ”Hin vordende sod e so”
Neck: ”Sod ‘em & begorrah”
In this moment: ”The dream”
Abney Park: “Lost horizons” e “Taxidermy”
Doctor Steel: “Doctor Steel II: Electric boogaloo” e “People of Earth”
Roberto Vecchioni: ”Robinson”
Quelli presi sulla fiducia e poi non è stata ricambiata:
Piss factory: ”Piss factory”
Shakra: ”Fall” (va ammesso che per questo sono stato deluso solo dal fatto che non fosse quello che mi aspettassi, non mi aspettavo che un lavoro gothic metal invece era un ottimo lavoro hard rock. Rimane un buon lavoro)
Il tuo colore preferito e perché.
Blu, verde e nero. Nero perché è il colore della notte, perché è il colore anche della nascita e perché per poter vedere la luce dei essere al buio; il verde mi rilassa è il colore del prato e dei boschi, sono rimandi al nostro io ancestrale e primitivo ed il blu mi attira da parecchio e non saprei dire perché. L’unica cosa che mi viene in mente è che probabilmente essendo attirato dal mare e dall’acqua può essere un collegamento del genere.
Quali sono secondo te le copertine migliori finora disegnate da altri artisti?
Dunque la cosa è piuttosto articolata nel senso che vi sono copertine disegnate che sono stupende, altre che sono stupende perché sono fotografie ed altre ancora sono immagini lavorate e post prodotte. Direi comunque Seth Siro Anthon, bassista e cantante dei Septicflesh che fa anche tantissime copertine (Dai Moonspell agli Stessi Seprticflesh, dai dead can dance, ai subliminal fear, dai Soilwork ai Caliban e molti altri) che non sono altro, se si può dire, un mix tra fotomorphing e lavoro di pittura digitale. Hans Trasid (DIM7, Sebastien, Eagleheart, My darkest hate, Samhain, Titanic, Eternal Silence e molti altri) Boris Vallejo (Ozzy, ma più conosciuto per la locandina di Guerre stellari “L’impero colpisce ancora” e di una serie di immagini fantasy estremamente famose tra gli anni ‘80 e ‘90) Per le foto direi che la cosa è piuttosto problematica, nel senso che spesso sono le foto in quanto tali a creare un quid aggiuntivo, ad esempio l’abum degli Slipknot omonimo o “Nordavind” degli Storn oppure ancora il cd solista di Fernando Rebeiro Daemonarch oppure ancora l’album elettronico del leader dei Tiamat Johan Edlung che con i Lucyfire ha creato una copertina speciale con una foto abbastanza basilare per l’unico album in essere di oggi “This Dollar Saved My Life At Whitehorse”.
Un artista preferito per le copertine con cui vi piacerebbe lavorare in futuro
Seth Siro Anton, Hans Trasid, Luis Royo, Kristian Wahlin, Felideus Bubastis e poi non so… vedremo cosa accadrà. Non si esclude di far qualche pensierino su alcuni autori tipici dell’ambito steampunk, quasi certamente autori di copertine dei romanzi steampunk.
I tuoi artisti o fotografi preferiti
Per le sole arti grafiche, quindi quadri, tatuaggi, disegni e foto direi: Dürer, Caravaggio, Witkin, Bosch, Elisa Lo presti, Melissa Ghezzo, Leonardo Da Vinci, Seth Siro Anton, Hans Trasid, Felideus Bubastis, Giger, Tyler Edlin, Antonio Caparo, Moreno Cova, Danilo Rotolo, Paul Booth, Giancarlo Capra, Robert Hernandez. Per quanto riguarda invece i romanzi: Gaiman su tutti poi Pratchett, Hamilton, Rice, Ian Delacroix, Adams, Dan Abnet, Augusto Chiarle sia per i lavori steampunk che fantasy, Tolkien, Dario Tonani, Di Filippo, Ian Beck, Valerio Evangelista, Stephen King fino a fine anni ’90. Mi fermo che se no finisco a fare una lista devastante.
Una cosa che vorresti dire a chi ci legge e che non ti è stata ancora chiesta, libertà di espressione!
Ostia! Non saprei cosa non ci hanno chiesto da poter scrivere… Forse il famoso “progetti futuri?” Che sì è detto spesso e volentieri nelle interviste, ma ogni giorno i progetti cambiano e si modificano. Direi per cui che ci piacerebbe poter calcare qualche nuovo palco, qualche festival nostrano ed estero e magari per il nuovo album stupirvi con nuove mirabolanti idee. Poi posso/possiamo dire anche questo, lascio qui sotto tutti i nostri contatti web:
Facebook: www.facebook.com/blutband
Bandcamp: http://Blutmusic.bandcamp.com
Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCGuOtWI69K-ixCW4RdgC__w
Instagram: https://www.instagram.com/blut_band/?hl=it
Reverbnation: https://www.reverbnation.com/blut7
Web: http://blutband.com/
Inside the evil Lyric video: https://www.youtube.com/watch?v=mkPIc5tjTeY
Official video Jerusalem calls me: https://www.youtube.com/watch?v=4nL5Knoouls
Sigmund Freud ist mein Nachbar Lyric video: https://www.youtube.com/watch?v=4evKKpJO_BI&t=10s
Official video Double Trouble: https://www.youtube.com/watch?v=wmvLIqvos5k
Ekbom Lyric video : https://www.youtube.com/watch?v=47LH1a3isaA