Anno d’uscita: 1973
Sito web: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Nanni_Svampa
Come ci ricorda “Oh mia bella Madunina”, la canzone popolare in Italia ha capitali Napoli e Roma. Milano e la Lombardia non hanno però nulla da invidiare alle altre regioni dello Stivale. Nanni Svampa ha lasciato ai posteri una raccolta di dodici dischi, per dare lustro a quei brani che la tradizione lombarda ha tramandato. Nasce così “Antologia della Canzone Lombarda”, un minuzioso lavoro di ricerca, studio e canto.

Svampa ricrea le atmosfere di una Milano che non c’è più e, oltre che nelle canzoni, le inserisce anche nelle copertine dei dischi. Una foto (quella del disco “Il Cabaret”), tutt’altro che patinata, ci mostra uno scorcio di città vecchia. È la sponda occidentale del Naviglio Grande. Lo scatto è stato effettuato da viale Gorizia, sul ponte che salta il naviglio subito dopo la Darsena.
Le vecchie abitazioni si specchiano sull’acqua, orgogliose della loro storia. Dietro di loro si intravedono la torretta della cupola e il campanile di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, la cui facciata appare evanescente proprio in fondo alla fotografia. È un’immagine di una Milano che risultava già sorpassata negli anni sessanta, quando iniziavano a imporsi i primi grattacieli. Allora il Naviglio Grande era zona residenziale, con le auto posteggiate a fianco delle case e la gente che stendeva i panni dalle finestre.

Era un quartiere popolare, inconsapevole della sua bellezza. Ora la stessa via è diventata turistica, riservata alla borghesia e alla movida notturna. Le vecchie case a ringhiera che appaiono sulle copertine dei dischi di Svampa sono diventate appartamenti di lusso. Hanno subito quella che chiamano “riqualificazione”. Di sicuro hanno perso quell’anima popolare meneghina che avevano un tempo. Per fortuna le canzoni di Svampa sono rimaste inviolate. Grazie a loro ci si può davvero immergere nella “vègia Milan” delle foto.
Leonardo Marzorati