Anno d’uscita: 1993
Sito web: http://www.novenove.it/
Dal centro sociale napoletano Officina 99 nel 1993 fanno il loro esordio sulla scena musicale italiana i 99 Posse. Capitanati dal cantante Luca “O’ Zulù” Persico, la band urla tra elettronica e rap il disagio dei quartieri popolari partenopei. La provenienza dall’antagonismo non viene nascosta, come hanno fatto altri artisti, viene anzi posta a cardine dei loro testi. La copertina di “Curre Curre Guagliò” è uno spaccato dell’habitat dei musicisti. Una fotografia ci mostra una processione dedicata a San Gennaro. I partecipanti immortalati portano una macchina a spalla con sopra la statua del santo patrono di Napoli. Esibiscono sul petto la medaglia del santo e procedono affiancati da dei carabinieri in divisa. Sullo sfondo vediamo delle saracinesche serrate coperte da uno striscione contrario agli sgomberi. È la Napoli militante dei centri sociali che si affaccia alla Napoli della tradizione religiosa. Sono due mondi antitetici, ma costretti a vivere nella stessa metropoli. In alto alla foto vediamo il nome della band e in basso scritto in piccolo il titolo dell’album. Quello che però ci colpisce a prima vista è il procedere ieratico dei fedeli e delle forze dell’ordine. Anche San Gennaro guarda avanti, come se ignorasse le contestazioni impresse sugli striscioni esposti. Gli slogan dei 99 Posse non piacciono a tutti e la folla religiosa che non li considera ne è la prova. Ad ascoltare pezzi come “Rappresaglia”, “Odio” e “Ripetutamente” non è certo la Napoli borbonica e devota alla Chiesa, anche se pure quest’ultima vive spesso nelle stesse condizioni di indigenza del pubblico dei 99 Posse. La Napoli comunista non andrà mai d’accordo con quella cattolica tradizionale. La copertina ce lo dice bene, per la gioia di chi vive nell’agio grazie anche alle divisioni dei miserabili.
Leonardo Marzorati