Casa editrice: Autoprodotto
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“Bagliori nel buio” è un thriller che abbina elementi sovrannaturali a un’atmosfera noir. Racconta la storia di Elena, una trentenne tormentata dai sensi di colpa per aver provocato la morte di un uomo conosciuto su Internet. Sono passati due anni dalla quella terribile notte, ma il ricordo avvelena ogni momento dell’esistenza di Elena, costringendola a vivere perennemente in bilico tra passato e presente, perseguitata dall’incubo che la polizia venga ad arrestarla. Sempre più isolata e paralizzata dalla paura, Elena decide di tornare sul luogo dell’accaduto e cercare di svelare il mistero che circonda la notte di due anni prima. La copertina del romanzo rimanda nei colori (nero, blu scuro e sfumature più chiare), al genere noir del romanzo, fatto di luce e ombre, dove la trama si snoda tra un passato ancora avvolto dal mistero e un presente incerto, nebuloso. Le tonalità tendenti all’indaco sono state scelte invece come richiamo all’aspetto più spirituale, paranormale, ovvero per evocare le presenze sovrannaturali che sono al centro del mistero di questo romanzo. Fulcro dell’immagine è la figura di una giovane donna immersa nell’acqua, che pone l’attenzione sulla protagonista e al tempo stesso sull’ambientazione marina, fatta di scogliere a picco sul mare, grotte e insenature. La trama infatti si svolge in un immaginario quartiere di villette che affacciano su una baia. Ma l’immagine intende anche suggerire in modo simbolico il percorso interiore compiuto dalla protagonista a partire da una zona buia, in ombra (rappresentata dal mare più scuro e profondo) verso la luce, la verità svelata, la libertà, attraverso un varco che si apre in una grotta, ovvero un passaggio oscuro e non privo di rischi. Il titolo invece, da un punto di vista grafico, gioca con tonalità chiaro-scure e con punti di luce, con l’intenzione di evocare i bagliori nell’oscurità che sono il cuore della storia, evidenziato da uno sfondo con sfumature blu-nere che a loro volta puntano l’attenzione sul senso di mistero che pervade l’intero romanzo. L’attuale copertina di “Bagliori nel buio” è una seconda versione rispetto a quella con cui il romanzo ha esordito, che poneva di più l’accento sul paesaggio, sull’ambientazione. Mi è sembrato importante rinnovarla per dare maggiore incisività alla protagonista della storia e alla connotazione sovrannaturale della vicenda.
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«Questo posto è unico al mondo, si dice che ingoi i corpi e restituisca le anime», disse Rino. «Il confine con il regno degli spiriti qui è sottilissimo. Loro sono intorno a noi e si manifestano come fugaci bagliori nel buio».
Maria Teresa Steri
Bellissima immagine e altrettanto bella descrizione di un romanzo che ho letto con vero piacere. Mi ha molto colpito la scelta del colore indaco come connotante l’aspetto spirituale, e anche l’apertura che porta verso la luce: quasi una rinascita per la protagonista.
Grazie per il tuo apprezzamento, Cristina. Mi fa piacere che tu abbia notato gli elementi citati. L’apertura della grotta verso la luce mi è sembrato un buon modo per evocare un percorso sia esteriore che interiore, come passaggio dall’ignoto alla verità, o dall’oscurità alla luce. Le sfumature indaco le ho aggiunte di recente, tra l’altro è un colore che amo molto!
Copertina evocativa confezionata come un vestito su misura da un bravissimo sarto. Mi piace moltissimo e la spiegazione dettagliata soddisfa a pieno tutte le mie curiosità. Proprio vero che dietro a ogni copertina c’è una storia e moltissima cura e lavoro. Doppi complimenti all’autrice, la storia narrata mi ha catturato quanto la sua degna copertina.
Grazie per le tue osservazioni e i complimenti, Nadia. Molto bello il paragone che hai fatto, del vestito realizzato su misura. In effetti una copertina è proprio come un abito, che nel bene o nel male dà o toglie valore a ciò che riveste.