Anno d’uscita: 1986
Regia: Jim Henson
“Labyrinth – Dove tutto è possibile” è un film fantasy del 1986 diretto da Jim Henson (creatore dei famosissimi Muppets), prodotto da George Lucas. La fotografia è di Alex Thompson, le musiche di Trevor Jones e dello stesso David Bowie, mentre il design delle creature fantastiche all’interno del film è affidato a Brian Froud: illustratore inglese famosissimo per il libro “Fate”. Essendo un film dove la maggior parte dei personaggi sono pupazzi, è stato anche chiamato a far parte del team il burattinaio Anthony Asbury, che aveva precedentemente lavorato nello spettacolo satirico col burattino Spitting Image. Per crearli tutti hanno dovuto lavorare per circa un anno e mezzo per renderli al meglio. Il film trae ispirazione da “Il Mago di Oz”; è una sorta di “Alice nel Paese Delle Meraviglie” ed è anche la copiatura di un libro, ovvero “Outside Over There”, in cui la sorella Ida è rapita dai goblin. La locandina del film è stata disegnata da Ted Coconis, illustratore americano. La sua prima commissione di  illustratore freelance è stata a San Francisco; successivamente un importante studio d’arte di New York si è accorto del suo grande talento e la sua arte favorì sia copertine di innumerevoli libri, sia dipinti per manifesti cinematografici. Coconis era in grado di entrare nella testa di qualsiasi personaggio, basandosi sui loro punti di forza, riconoscendo le loro carenze e catturando un particolare momento nel tempo. I colori e la disposizione dei vari elementi nel manifesto sembrano essere ispirati alla sua illustrazione fatta in onore della copertina per “La Principessa Sposa” di William Goldman, del 1973.
Nel poster viene rappresentato ogni singolo elemento ed ogni personaggio del film; per esempio c’è il castello del Re dei Goblin ispirato sicuramente all’arte e alle geometrie non convenzionali di M.C. Escher (“Castello in Aria”).  Così come anche l’ultima scena che si svolge in una stanza piena di scale che fa riferimento ad un altro suo quadro (“Relatività”).
David Bowie (che venne considerato solo dopo aver pensato a Sting, Prince, Mick Jagger e Michael Jackson come possibili attori), è raffiguratoEcon un’aurea magica e al tempo stesso perfida, merito anche del suo sguardo magnetico e sensuale; in mano tiene una delle sfere di cristallo con cui gioca il suo personaggio Jareth e che in realtà nel film erano fatte girare da un giocoliere di nome Michael Moschen. Dietro al viso di Bowie vi è il labirinto, elemento che tutto distorce, che rappresenta la realtà in perenne mutamento, un elemento che tende ad allontanarci dalla realtà e quindi dalla vita quotidiana, per farci affrontare ciò che è imprevisto. Il labirinto è la strada piena di insidie e di trappole, che tutti prima o poi dobbiamo affrontare per diventare adulti, lasciandoci alle spalle l’età della fanciullezza per andare incontro all’età delle responsabilità. Si vede solamente l’entrata che porterà all’ignoto. E poi c’è lei, la bellissima Jennifer Connelly, rappresentata con l’abito bianco da vera principessa, (questo costume e tutti gli altri sono stati magistralmente creati da Ennis Flyte e Brian Freud) proprio con l’abito che viene usato durante la scena in cui lei, in preda al veleno di una mela, si trova magicamente alla festa proprio dentro al castello. Nella scena del ballo Sarah dovrà combattere con la sensualità del re di Goblin. Gli altri personaggi sono rappresentati tutti ammucchiati alle sue spalle; troviamo Gogol il nano, Bubo, il gentile bestione, i personaggi con la carta da gioco come corpo, uno dei personaggi della Fire Gang, un gruppo di creature che possono rimuovere parti del proprio corpo e i vari gnomi che si trovano al castello con Jareth. Come il film stesso, si può dire che la locandina di Labyrinth è estremamente simbolica dall’inizio alla fine. Uua immagine disegnata con una sapienza tale da indurre chi la guarda all’irrefrenabile curiosità di guardare almeno una volta il film. Nonostante il suo scarso rendimento al botteghino americano proprio negli anni della sua uscita, Labyrinth è stato un successo negli anni a venire in home video, su DVD ed infine su Blu-ray Disc.
Antonella “Aeglos” Astori

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