Anno d’uscita: 1994
Sito web: http://nasirjones.com/
“Illmatic” è da molti considerato il miglior album hip hop di sempre. Fu l’esordio di Nas nel 1994, quando il rapper del Queens esordì con dieci pezzi destinati a rivoluzionare la black music dell’East Coast. La copertina mostra un bimbo di colore con uno sguardo a metà tra lo smarrito e l’affranto. Quel bambino non è altri che lo stesso Nas a sette anni, recuperato da una fotto scattata a suo tempo dal padre Olu Dara (anch’egli musicista). Non ha nulla da sorridere il piccolo Nas. Dietro di lui traspare uno scorcio del Queens, il gigantesco quartiere di una New York che in quegli anni affrontava, a torto o a ragione, la politica della tolleranza zero lanciata dal suo sindaco Rudolph Giuliani. Nas ha sempre detto che a sette anni prese coscienza di vivere in un ghetto, dove nonostante la fine della segregazione la stragrande maggioranza dei neri era confinata in quartieri preclusi allo sviluppo sociale. La copertina riprende quella di un album jazz del 1974: “A Child Is Born”. In alto a destra campeggia il nome dell’artista, che deriva dall’arabo Nasir, cioè il vittorioso, seguendo una delle sure del Corano, un testo sacro che da autodidatta Nas ha inserito in molti suoi pezzi. In basso a sinistra troviamo la scritta “Illmatic”, neologismo creato ad arte da Nas, unendo ill (malato) a matic. Il significato sembrerebbe essere “malato automatico”, ma non è chiaro se si riferisce a se stesso o al Queens. Di sicuro è una copertina così intensa che è stata ripresa nei tre album successivi dello stesso Nas, così come da altri artisti quali Erykah Badu o The Black Eyed Peas.
Leonardo Marzorati