Anno d’uscita: 2015
Sito web: http://www.furorgallico.it/
I Furor Gallico sono una band di musica metal folk celtica, di origini milanesi, formatasi nel 2007. Le loro canzoni sono cantate in italiano, in inglese e  in dialetto brianzolo. L’album “Songs From The Earth”, prodotto dalla Scarlet Records, esce nel 2015 ed ha un artwork molto bello e particolare, che richiama ciò che è la cultura celtica, sia nei colori (giocano infatti sulle tonalità di verde che comunque si paragonano sempre a alla natura), che nel soggetto rappresentato. L’artista della copertina è Kris Verwimp, curatore anche degli artwork di Marduk, Vital Remains e in particolare di tutte le grafiche dei Suidakra.

Nell’immagine troviamo disegnata una gigantesca quercia, rappresentante il ciclo della vita con molti rami e in basso le radici che sembrano staccarsi dal terreno per permettere così alla pianta di poter camminare. Sono quindi mostrate tutte e tre le parti armonizzate di un unico essere, appunto le radici, il tronco che si erge e i rami che si innalzano verso il cielo. L’albero è reso di profilo, con un viso formato da occhi naso e bocca, proprio per immortalarlo come un essere vivente. L’astrologia celtica degli alberi si basa sull’idea che il momento della propria nascita è un fatto evidentemente importante per la formazione della nostra personalità e quindi del nostro carattere.

Sullo sfondo si intravede una pioggia di fuoco che si rifà al concetto di distruzione dell’urbanizzazione e riprende anche “La Notte dei Cento Fuochi”, brano che parla della tradizione celtica di accendere i fuochi per avvicinarsi al cielo (tradizione insubre). Chi osservava queste simbologie e usanze erano i druidi, che fondavano la loro filosofia di vita proprio sulla natura e su tutto ciò che circonda l’uomo.

Attaccati alle radici troviamo due teschi e un corvo, simbolo di sventure e di guerra; un uccello a cui l’antico popolo celtico portava rispetto. Si diceva anche che dal corvo si poteva apprendere ciò che è stato il passato, ma senza aggrapparvisi consentendo così l’evoluzione e la crescita interiore della persona. Forse questo è stata l’ispirazione dell’aggiunta dei teschi nell’artwork, che rappresentano appunto il passato, ciò che è stato e l’albero in cammino è la ricerca della propria personalità e di un proprio futuro. 
Antonella “Aeglos” Astori