Anno d’uscita: 2015
Sito web: https://www.facebook.com/lacrimasenigma
Esaminiamo questa volta il progetto solista di Enigma, voce basso e testi dei già conosciuti Collezionisti di Emozioni, chiamato Lacrimas. La sua musica sperimentale è strumentale e risulta cupa, misteriosa e oscura.
Il primo album che esaminiamo di Lacrimas, è la copertina intitolata “7 Vizi Capitali”. I vizi capitali sono un elenco di inclinazioni profonde, morali e riguardanti il comportamento dell’animo umano e spesso sono più comunemente chiamati “peccati capitali”. La copertina risulta molto macabra nel suo insieme, soprattutto guardando i due occhi verdi che spuntano dalle mani del personaggio misterioso, mani che sembrano proprio porgere i due occhi come se nulla fosse. L’occhio è un elemento molto importante , perchè è ciò che vede anche attraverso l’anima e simboleggia il controllo su ogni cosa. Lo sguardo, a molti, dà un senso di impotenza se non si riesce a reggerlo, se non abbiamo la coscienza a posto. Il volto del personaggio,che rimane incappucciato, ha parecchi simboli, quasi a voler rifarsi ai tattoo che raffigurano di solito i teschi in stile old school. I simboli in questione sono colorati di rosso che,non a caso, è il colore del cuore, del sangue e dei muscoli, elementi indispensabili alla nostra vita. Vi troviamo il giglio di Firenze sulla fronte, un cuore capovolto dove si troverebbe il naso e dei fiori attorno agli occhi. Ma il rosso sta a significare anche la passione e la voglia d’amare; chissà? Forse un modo per combattere i sette vizi capitali, un’energia che ci può venire da dentro per non incappare in oscuri peccati che comunque fanno parte della natura dell’uomo.
Il secondo album che esaminiamo di Lacrimas, è la copertina intitolata “La Danza Degli Insonni”. Si rifà alla copertina dei “7 Vizi Capitali”, stesso stile, ma più cupa. (Curiosità; tra le altre cose, nel retro copertina, c’è comunque poi la stessa maschera dell’altro album, ma stavolta gli occhi sono più comprensibili e visibili). In questo artwork il fondo è tutto grigio scuro,con una luna piena bianca e il volto del personaggio è tutto nero, rimanendo sempre incappucciato, in modo che non viene comunque svelato il suo viso. Anche qua troviamo alcuni simboli, ma meno marcati rispetto all’altro e vengono comunque usati meno colori. Il naso è sempre un cuore grigio posizionato all’ingiù, come del resto verrebbe raffigurato il naso di un teschio. Il viola è il colore che dà il tocco alla scritta del titolo e a ciò che dovrebbero essere fronte, occhi e bocca. Il viola è il colore della penitenza, simboleggia il dolore, il tormento e la tristezza; forse il personaggio ha bisogno di intimità ed affetto e comunque si sente attratto da ciò che è mistero e magia.
Antonella Astori