Anno d’uscita: 1994
Sito web: http://pearljam.com
Il 1994 è ricordato come l’anno nel quale Seattle subì il suo lutto più grande: la morte di Kurt Cobain. I Pearl Jam si sentirono profondamente colpiti da questo evento, che scatenò la reazione di produrre uno degli album più introspettivi: “Vitalogy”. Il disco è considerato uno dei più belli in assoluto della band, sia per i testi che per lo stile musicale. Si passa dalle ballad di “Betterman” e “Nothingman” alle sardoniche e incazzate canzoni come “Coduroy” e “Last Exit”.

La cover di questo disco è un piccolo capolavoro, che riprende, anche con il proprio booklet, la rilegatura e l’intera struttura di un manuale di medicina e anatomia vintage. Il volume è una vera e propria enciclopedia in miniatura, all’interno della quale si possono trovare consigli e informazioni riguardanti le malattie, il corpo umano, i rimedi naturali per la cura del proprio corpo e consigli di auto-aiuto; il tutto condito da figure esplicative e minuziose raffiguranti il corpo umano con schemi e fogli animati. “Vitalogy” in sostanza è stato il precursore delle guide di “tuttologia” che ora, più comunemente si possono trovare tra gli scaffali dei supermercati.
Affascinato da questo piccolo cimelio antico acquistato casualmente a un mercatino, Vedder non esitò a strutturare il libretto interno del suo omonimo disco con altrettante immagini “scientificamente” e “popularmente” interessanti. Oltre ai testi delle canzoni battuti a macchina e corretti come un compito in classe di matematica, sfogliando tra le pagine del cd si possono trovare le sue radiografie, varie scritte politicizzanti contro il presidente Bush senior (è cosa stranota che i Pearl Jam siano sempre stati arrabbiati con il sistema), consigli utili per gli affari di cuore, scatti di nativi americani, e collage posticci rasentanti il kitch. Il concetto base di questa scelta immaginifica si associa al concetto di vita e morte, leitmotiv di tutto il lavoro. Ma il libro di Vitalogy non fu la sola cosa che comprò Eddie al mercatino. Ebbene, c’è un altro aneddoto molto interessante che riguarda la canzone “Coduroy”. Il brano parla dei rapporti che si relazionano con il proprio “io” di fronte a milioni di persone. I Pearl Jam erano reduci del successo planetario dell’album “Ten” e la loro vita dopo la release del disco cambiò drasticamente. I ragazzi un po’ trascurati di Seattle diventarono delle vere e proprie icone rock e Vedder, sempre in antitesi contro lo showbiz incassò il colpo della fama internazionale molto male. Il testo della canzone venne sostituito con la radiografia dei denti del cantante che erano in pessimo stato, come se stesse mostrando quello che stava succedendo dentro di sé, con un disagio interiore da curare e da interiorizzare, ma la cosa che fece ancora più riflettere il cantante fu la storia della sua giacca. La Coduroy, così come venne chiamata affettuosamente dal cantante, era stata comprata per soli 12 dollari, e venne rivenduta a 650 dopo che Ed divenne famoso. Ma la cosa che più lo lasciò basito è che lo stesso tipo di giacca venne indossato tempo dopo durante le riprese di una puntata della una soap opera “General Hospital” da un giovanissimo Ricky Martin! Tra l’altro anche con la stessa pettinatura del frontman dei Pearl Jam
Tra gli antidoti mostrati in “Vitalogy” ce n’è uno che non è spiegato con ricette e dosaggi ma che è in grado di risolvere un sacco di disagi: la musica.
Sara “Shifter” Pellucchi

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